cuore della meccanica quantistica, relatività e domanda su un esperimento mentale

From: 3p <2g3m05_at_gmail.com>
Date: 13 Oct 2005 11:58:06 -0700

Alla luce della relativit� sappiamo che per nessun osservatore una
particella materiale pu� ragguingere la velocit� della luce perch� a
quel limite la massa diverge (ma anche per motivi puramente cinematici,
un osservatore in moto con la particella misurerebbe le lunghezze
solidali con il primo osservatore assottigliarsi fino ad annullarsi), e
naturalmente i fotoni sono un caso a parte non avendo massa a riposo e
viaggiando esattamente a c. Tuttavia ho l'impressione che il problema
della propagazione dei segnali sono sia necessariamente cos�
intimamente legato al problema del moto delle particelle, e che
l'ostacolo all'esistenza di segnali superluminali sia pi� radicale,
cio� il fatto che per segnali superluminali la teoria della
relativit� diventerebbe indeterministica (osservatori differenti
potrebbero osservare ordinamenti temporali differenti per eventi
collegati da un nesso di causa-effetto). Ora quello che chiedo � un
chiarimento sulla presunta incompatibilit� tra MQ e RS. E' vero che
stando all'interpretazione ortodossa il collasso della funzione d'onda
fa annullare (beh quasi) la stessa istantaneamente nel resto dello
spazio (tranne nella zona, pi� o meno piccata a seconda della
precisione della nostra misura, in cui abbiamo rilevato la particella),
tuttavia non vedo in che modo questo *fenomeno* superluminale possa in
qualche modo tradursi in un *segnale* superluminale. Chiedo un
esperimento mentale, indipendentemente dal fatto che sia tecnicamente
possibile costruire qualcosa di simile, che permetta di sfruttare il
collasso della funzione d'onda per generare segnali superluminali. Se
un esperimento del genere non � nemmeno pensabile, forse mi sbaglio,
ma la polemica sulla incompatibilit� tra MQ e RS sarebbe assurda come
una polemica sul sesso degli angeli. Credo che in fisica bisogna sempre
procedere in modo operativo, serve almeno un esperimento mentale. Credo
che il punto di partenza per un tale esperimento debba essere
senz'altro di questo tipo:

una particella procede a velocit� v in direzione positiva nel semiasse
negativo delle x, nell'origine vi � una barriera di potenziale (ad
esempio un picco di Dirac) tale da "spezzare" in due parti uguali la
funzione d'onda. Posizionati in -L e in +L abbiamo due osservatori
muniti di efficienti rilevatori...

...e poi? E' vero che (almeno questa � la posizione ortodossa) quando
uno dei due rileva la particella causa istantaneamente il collasso, e
quindi l'annullarsi della funzione d'onda a una distanza 2L ma come
tradurre questa cosa in un SEGNALE? Tutto questo non potrebbe essere
solo un comodo approccio matematico che si appoggia su fondamenti
concettuali che hanno scarso riscontro con il reale? (beh cmq in fondo
tutta la fisica lo �) Ha davvero senso chiedersi a che velocit� si
propaga il collasso della funzione d'onda?

Esprimendomi in modo molto diverso, ma sempre con in testa lo stesso
problema, potrei chiedere: su cosa mi baso per affermare che appena
prima della misura, cio� appena prima dell'istante L/v dopo il
passaggio della particella nell'origine, il sistema fisico �
perfettamente simmetrico? E che diventa improvvisamente totalmente
asimmetrico in seguito alla misura? Ho l'impressione che sto divagando
troppo, forse � meglio che lasciate perdere quest'ultima cosa, quello
che vi chiedo � soprattutto una risposta al problema di come sfruttare
il collasso della funzione d'onda (o cmq la MQ) per generare segnali
superluminali.
Received on Thu Oct 13 2005 - 20:58:06 CEST

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