Dee rack ha scritto:
> Sovente accade che la gente, non avendo argomenti a favore, giustifica
> le cose dicendo:
>
> "Cio' che non e' esplicitamente proibito avviene"
In opportno contesto la cosa e' corretta: vuol dire che se verifichi
che esiste una regola di selezione, un processo che non avviene, ecc.,
devi andare in cerca di un principio che spiega il perche'.
> come per esempio avviene nel caso di violazione di CP e in tanti
> altri casi.
Scusa, ma la conosci la storia di queste cose?
Prima che le violazioni venissero scoperte non era affatto ovvio che
dovessero esserci.
> Benissimo, allora dov'e' il mio monopolo? Voglio immediatamente il mio
> monopolo, come mai non si trova?
Va bene, tu vuoi il monopolo.
Ma pensa quante altre cose potresti volere.
C'e' da uscire pazzi... :-))
Federico Zema ha scritto:
> ...
> Comunque, nel caso della violazione di CP, o anche solo di P,
> argomenti a favore ce ne erano, altrimenti Neil e Yang non avrebbero
> scommesso la carriera come hanno fatto!
Parlo di P, che e' una storia che ho vissuta da vicino.
Che ci fossero gli indizi sperimentali e' un fatto, come e' un fatto
pero' che fino a quando Lee e Yang non li hanno messi inieme, nessuno
ci aveva pensato.
L'idea "a priori" era che la parita' dovesse _ovviamente_ conservarsi,
che fosse una simmetria di natura.
Ti dico di piu': ricordo ancora una chiacchierata con Radicati,
passeggiando nel corridoio del vecchio Istituto, in cui lui mi
racconto' che anche *dopo*, c'erano teorici che non riuscivano a
rassegnarsi: per es. Landau.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sun Oct 02 2005 - 20:37:29 CEST
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