Re: il suono su un sistema in moto: paradosso!

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Thu, 29 Sep 2005 14:39:53 GMT

                    Il 21 Set 2005, 21:07, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:

> Chiaramente e' diverso il caso dell'etere: se gli esperimenti avessero
> mostrato una diversa velocita' della luce nei due rif., si sarebbe
> potuto inventare l'etere per spiegarli.

Io so che tu sai che in verita' non e' questa la sequenza storica
degli eventi, tuttavia mi piace la scelta di infischiarsene.
L'etere era postulato da Maxwell ed era un ingrediente
generale in questi tutte le trattazioni pre-lorentziane. Lo
stesso Lorentz aveva argomentato al riguardo accorgendosi
di una gran quantita' di difficolta' che semplicemente sarebbero
svanite se si fosse rinunciato al principio di invarianza galileiano
e nello stesso tempo all'etere. Ma Lorentz era un lavoratore
stacanovista e geniale, che in questo fu certamente un mezzo
gradino piu' in alto di Maxwell.

Ciononstante mi piace questo modo di presentare il principio
di relativita'. Presentazione che a me personalmente costerebbe
per le ragioni che seguono: c'e' da osservare che consegue ad
una scelta di fondo, che ha una utilita' generale nel presentare i
successi di un'idea prescindendo deliberatamente dalla discussione
delle sue difficolta' storiche. Si tratta di una scelta che ha un grande
vantaggio didattico perche' nella mente dello studente rimangono
impressi i successi, e non si istillano dubbi. Pero' ha una
controindicazione, mi sembra quando si tratta di raccontare idee che
sono in fieri, e quando si tratta di educare lo spirito critico. E' vero, si
puo' obiettare che per lavorare sullo spirito critico e sull'inventiva
occorre
ben altra base di partenza e si puo' pensare a percorsi mirati, ma
mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero circa le situazioni in cui
si ha il problema di spiegare un sistema di pensiero che e' in fieri o
che ha idee portanti complementari nella pratica piuttosto che un
sistema coerente di idee. Si deve rinunciare a spiegare questo genere
di sistema? E' ancora il caso della meccanica quantistica per esempio.

> Ma questo non sarebbe stato osservabile altro che per l'effetto sulla
> luce, quindi tirarlo in ballo sarebbe stato solo un espediente ad hoc
> per rimuovere la violazione *reale* del principio.

Qui il solo problema che vedo e' che il principio dei taccuini
e' piu' forte del principio di relativita' galileiano. Pur se e'
anti-storico attribuire le trasformazioni galileiane a Galileo Galilei
e dunque anche parlare di un principio di relativita' galileiana,
e' tuttavia abitudine invalse fra seguire dal principio dei taccuini
il principio di relativita' galileiano. Meglio sarebbe per l'eventuale
allievo il non saperne nulla.

> > ...
> > Ora dov'� la differenza tra il carrello e la stanza dentro la nave?
> > Forse che in questo caso l'aria si muove con la nave, mentre nel caso
> > del carrello non essendo l'aria avvolta in un ambiente chiuso ci� non
> > accade?

> Certo che e' questa.
> Anche nel caso della luce, da parte dei difensori dell'etere si tento'
> di assumere un suo "trascinameto" da parte della Terra, ma poi si vide
> che la velocita' restava la stessa anche se la sorgente era una
> stella.

Per chiudere con una battuta si potrebbe dire che l'etere storico
fu un espediente a salvaguardia dei galileiani, e non del
pensiero di Galileo Galilei. Un po' come le stelle fisse furono
un espediente a salvaguardia degli aristotelici e non del
pensiero di Aristotele.

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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
> ------------------------------
>
          

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Received on Thu Sep 29 2005 - 16:39:53 CEST

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