Re: Quanti di spazio-tempo

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Mon, 26 Sep 2005 21:35:57 +0200

Filiberto ha scritto:
> ...
> Pensi che sia meglio non parlarne affatto? Cos� che solo i ricercatori
> che si occupano di particelle e di cosmologia possono sapere
> dell'esistenza di questi modelli che interpretano la realt�??
Ho selezionato questa domanda per la mia prima replica.
Leggi anche la mia risposta a popinga, nel thread "Quanti di
spazio-tempo".

Che cosa puo' signifcare "sapere dell'esistenza" di qualcosa di
totalmente incomprensibile?
Da un punto di vista pratico (anche se un po' gretto) capisco che ci
si possa trovare a dover rispondere a domande del tipo: "ma si puo'
sapere che c... fate tutto il tempo, nei vostri studi e laboratori, e
pagati coi nostri soldi?"

Per quanto mi riguarda direttamente, potrei sejmpre cavarmela dicendo
che come teorico sono sempre costato poco, e che penso di essermi
guadagnato quel poco gia' solo con cio' che ho insegnato, a diversi
livelli.
Ma certo questo non vale per tutti e per tutto, e non vorrei certo
sostenere l'abolizione dlle ricerche perimentali piu' costose...
(Anche se in qualche caso il dubbio mi viene...)

Ma a parte l'aspetto economico, c'e' la risposta da dare alla
"curiosita'; e qui nasce il vero problema.
E' possibile dare una risposta?
Non siamo andati cosi' lontano che la risposta debba essere negativa?

Non insisto perche' non farei che ripetermi: ho gia' scritto anche di
recente su questo problema, che e' ricorrente.
Vorrei solo aggiungere che chi si dichiara in disaccordo con me,
secondo me ha solo paura della conclusione alla quale dovrebbe
arrivare. E cosi' preferisce enunciare delle possibilita'
ottimistiche ma a mio parere del tutto inconsistenti.

Considera anche che _io_ so di che cosa parlo, perche' tutto sommato
ho lavorato in questo campo molto di piu' di altri. Non ho mai scritto
cose divulgative, ma lo sforzo che faccio da decenni per la scuola e
per gli insegnanti mi ha dato parecchi elementi di valutazione.
Giusto venerdi' scorso ero a Milano, a parlare sull'insegnamento della
relativita' (un terreno ancora accessibile...). Ho esordito ricordando
che la storia del mio lavoro in materia dura ormai da quasi 30 anni.
Ed e' stata dura, e ancora adesso vedo un sacco di gente che non ha
capito che cosa si dovrebbe fare, anche perche' loro per primi non
hanno capito la relativita'...
Figurati che cosa succederebbe se pensassimo alla teoria
elettrodebole, alla ricerca del bosone di Higgs, o robe del genere.
Eppure c'e' chi ha il fegato (dicono) di provarci :-<

> ...
> Per quanto riguarda il libro penso che tu abbia molta pi� esperienza
> di me nello sceglierlo. Pensavo a un testo che tratta di questi
> argomenti in modo dettagliato, specialistico, che � l'unico modo di
> capire a fondo le teorie.
Temo che tu mi sopravvaluti...
Un testo dettagliato e specialistico non sono in grado di capirlo,
facendo solo eccezione per la rel. generale.

L'anno scorso ho comprato e poi letto un libro che non so se conosci:
G. Kane, "Modern Elementary Particle Physics".
Non e' ne' un libro specialistico, ne' affatto divulgativo.
E' un libro serio, che va studiato, eppure omette quasi tutti i
calcoli ed enuncia la maggior parte dei risultati della teoria senza
spiegazione.
Dovrebbe mettere in grado di capire le idee di base del modello
standard e di fare calcoli dei processi piu' semplici. Mi pare pero'
che questo funzioni molto meno per la parte QCD.

Come ho detto, l'ho letto, non studiato; quindi non sono affatto
padrone di quello che c'e' dentro.
Sicuramente lo troverai in biblioteca: dacci un'occhiata, e dimmi se
ti sembra che potrebbe essere adatto alla tua proposta.
           

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Mon Sep 26 2005 - 21:35:57 CEST

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