Re: il suono su un sistema in moto: paradosso!

From: Aleph <nospam_at_no_spam.com>
Date: Mon, 26 Sep 2005 15:13:15 +0200

Elio Fabri ha scritto:

> rofilippi ha scritto:

> > Ma questi stati di moto cosa vanno a dire? Che l'aria si muoveva e che
> > quindi la velocit� del vento doveva essere tenuta in conto nel calcolo
> > della velocit� del suono? E che quindi con questo parametro non ci
> > sarebbe stata differenza di velocit� del suono nei due taccuini?GRazie

> Ovviamente no: ma che cosa dice il pr. del taccuino? Rileggiamolo:
> "Se due fisici A e B fanno esperimenti in due diversi RI, non e'
> possibile riconoscere A da B con la sola lettura dei loro taccuini."

> Nel nostro caso il taccuino di A conterra' una frase di questo genere:
> "ho misurato la velocita' del suono in aria ferma e ho trovato 340
> m/s."
> Il taccuino di B invece conterra':
> "ho misurato la velocita' del suono in aria che si muoveva a 340 m/s,
> e ho trovato 680 m/s."

E questo basta a distinguere chi � in moto e chi � fermo rispetto al
sistema di riferimento privilegiato in cui l'aria � ferma.

> Il principio dice solo che ciascuno dei due enunciati descrive un
> esperimento e un risultato possibili in entrambi i rif.
> Se B decidesse di rifare l'esperimento con aria ferma, che velocita'
> troverebbe?
> Se A sperimentasse con aria in moto, che velocita' troverebbe?

Ovviamente ognuno riprodurrebbe i risulti dell'altro, ma questa
reciprocit� esiste sempre ed esisterebbe anche in caso di moto rispetto
all'etere luminifero.

> Il principio del taccuino sarebbe violato se B non potesse in clacun
> modo riprodurre l'edperimento di A, o viceversa.
> Per es. se fosse esistito l'etere, non sarebbe stato nelle possibilita'
> degli sperimentatori di farlo muovere o star fermo a loro scelta nel
> propro rif.

[Temo di non aver capito bene.]

Non vedo sostanziali differenze tra il caso dell'aria e quello dell'etere
luminifero; a parte il fatto che (come ho gi� scritto in un precedente
post) l'etere luminifero si presupponeva riempire tutto lo spazio, mentre
l'atmosfera terrestre � localizzata in una zona spaziale estremamente
limitata.
E poi, anche nel caso di effettiva esistenza dell'etere luminifero, gli
sperimentatori avrebbero potuto comunque decidere il *loro* stato di moto
rispetto a tale mezzo esattamente come nel caso dell'aria e calibrarlo in
modo che lo sperimentatore A riproducesse i risultati di B e viceversa.

Saluti,
Aleph

   

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Received on Mon Sep 26 2005 - 15:13:15 CEST

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