Re: partire dalla fisica relativistica?

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Tue, 20 Sep 2005 15:15:57 GMT

                    Il 19 Set 2005, 19:37, Winston Smith <wsmith_at_despammed.com> ha scritto:
> Tetis wrote:
> >>>> Lo so: infatti IMHO le teorie di stringa non fanno alcun passo in
avanti
> >>>> rispetto alle QFT. Ne sono figlie (o magari cugine :-)), ed ereditano
> >>>> buona parte dei loro difetti.
> >>> Tanto quanto la relativita' e' figlia della meccanica newtoniana.
> >> Non direi: la relativit� mi sembra piuttosto figlia
> >> dell'elettromagnetismo.
> >
> > Appunto.
>
> Scusa, non avevo colto il sarcasmo.

Guarda che non c'e' nessun sarcasmo.
Rileggi. Si tratta di quel che penso. Penso che
il rapporto che intercorre(ra') fra la QFT e la
teoria di stringa(brana) o la M-theory che ne
colleghera' gli aspetti sara' paragonabile al
rapporto fra la meccanica newtoniana e la
meccanica einsteniana. Dove nel mezzo fra le
due corre tutta la fenomenologia delle particelle
e delle teorie di gauge che nella prima stesura
della QFT era completamente sconosciuta.

> Per� allora vorrei che mi spiegassi esattamente qual'� il profondo salto
> concettuale che separa la teoria delle stringhe dalla QFT.

Ne ho gia' parlato in un altro post e potrei solo ripetere
parole non mie a tal proposito perche' autenticamente
quello che so di teoria delle stringhe non e' zero, ma e'
davvero poco. Non sono temi di cui parlo solo per sentito dire,
ho ascoltato, ho letto, libri e conferenze divulgativi e specialistici,
ma il mio livello e' quello di una persona attenta ma non esperta.
Quello che posso riferirti sono gli aspetti che mi hanno piu'
entusiasmato: in primo luogo la ri-scoperta delle traiettorie
di Regge e della evidenza della dualita' delle ampiezze
di scattering scoperta da Veneziano. Fatti questi che con molta
difficolta' possono essere centrati dal modello standard, Barut
e' un'esempio di personaggio che non si e' mai arreso a delegare
tutto ad una teoria di stringa, eppure anche i suoi lavori indicano
l'esigenza di un superamento dello schema della QFT per lo meno
verso la super-simmetria. Poi mi ha entusiasmato la scoperta di
Polyakov della cancellazione delle anomalie, con il portato spettacolare
di speranza rispetto alla possibilita' di puntare ad una cosmologia
di stringa. Poi mi hanno entusiasmato le indicazioni da parte di
Finkelstein dell'esistenza di una varieta' di struttura di simmetria
capaci di spiegare in un quadro coerente le regole di quantizzazione
come le simmetrie generalizzate che emergono dalla considerazione
di una relativita' quantistica. Le parentesi di Poisson come effetto di
gruppi di simmetria de Sitter o Anti de Sitter. Quando pensavo che
tutto questo fosse lontano dalle teorie di stringa giunge la congettura
di dualita' fra lo schema AdS e le CFT. Ancora mi ha entusiasmato
l'uso diretto delle tecniche generali della teoria di stringa nel fare
valutazioni di carattere statistico allo scopo di ottenere predizioni
sul grandezze termodinamiche di ordine cosmologico. Questi strumenti
statistici poi non rimangono confinati nel ristretto ambito delle predizioni
cosmologiche ma possono essere usate con successo nelle predizioni
quantitative delle masse delle particelle elementari. E oltre all'ambito
delle
teorie di grande unificazione hanno utilita' in se nell'ambito della ricerca
sui fenomeni non lineari.

> Allo scopo di risparmiare messaggi, ti anticipo gi� che IMHO passare da
> oggetti puntiformi a oggetti unidimensionali *non* costituisce un
> profondo salto concettuale.

Ed infatti detto cosi' non significa nulla, IMHO. Oltretutto
nell'unico corso sull'argomento che ho seguito mi sono state
spiegate azioni a due parametri, quindi brane, senza particolare
attenzione alle stringhe. Ma in verita' questa tua affermazione
e' un'opportunita' di chiarificazione al riguardo, che spero di cogliere
meglio in futuro.

Da quello che ho capito la faccenda dell'uso di brane piuttosto che
stringhe e' un'autentica rivoluzione, ma non sarebbe stata possibile
senza tutto il percorso precedente fatto nell'uso delle stringhe ed
inoltre si aggiunge il tema che alla luce della scoperta delle dualita' da
parte di Witten questi due schemi non appaiono piu' lontani fra loro
e frutto di scelte arbitrarie sul numero dei parametri (perche' due
e non tre per esempio?) ma profondamente connessi in una
medesima struttura.
 
> > statistica. Trovi un bel libro di recente pubblicazione in cui
> > una parte di questa ricerca e' stata condotta con discreto successo.
> >
> > Bolivar Springer. Se hai pazienza posso recuperare la citazione
> > completa.
>
> Grazie!

Ma grazie si o grazie no?
Vabbe' io comunque l'avevo gia' ritrovato:

AO Bolivar,
Quantum-classical correspondence.
Springer Verlag editore. 2005.

Non aspettarti molto da questo libro, ma
sappi pero' che a mio parere con semplicita'
e con una leggibilita' godibile l'idea della
portata pratica e del guadagno di visione
d'insieme nella meccanica quantistica
che deriva dall'effettivita' di un cambiamento
di punto di vista che deriva gia' dal solo sviluppo
dei metodi statistici. Senza ancora considerare
la teoria topologica dei campi.


> --
> ws
>
          

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Received on Tue Sep 20 2005 - 17:15:57 CEST

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