Il 09 Set 2005, 16:12, Dave <david_diniZZ_at_virgilio.it> ha scritto:
> Dave wrote:
>
> [cut]
>
> >
> > Immagino che sia sbagliato considerarli 2 sistemi di riferimento
> > distinti, in realta' il sistema inerziale e' lo stesso, perche' si
> > muovono con la stessa velocita' costante (intesa in senso vettoriale)
> > rispetto alla terra.
> >
> > Dave
>
> ....continua.
> Inoltre il Principio di Relativita' dice che in un sistema inerziale
> valgono le stesse leggi fisiche (nel senso della formulazione
> ovviamente) che valgono in un altro sistema.
E' piu' sottile. In un senso non valgono affatto le stesse leggi
fisiche. Dipende da cosa ammetti che sia una legge fisica
e cosa no. Se consideri la legge di moto del suono a prescindere
dalla cognizione di un gas che lo trasporta, allora con rispetto
a questa legge non c'e' simmetria. Se la legge fisica del moto fosse
identica (nel senso della formulazione, come dici) a condizioni
iniziali uguali corrisponderebbero uguali effetti e la misura del tempo
di moto del suono da un punto ad un'altro posto a distanza
di cento metri sul carrello dovrebbe risultare uguale alla
misura del tempo di moto del suono da un punto ad un'altro
posto a distanza di cento metri sulla terra. Cosi' non e' le
velocita' del suono sul carrello, addirittura, non sono
uguali nelle due direzioni. Cosi' e' invece sulla terraferma,
almeno in assenza di vento.
La tua obiezione, tuttavia, acquisisce nuovamente valore se
si considera che la descrizione dello stato iniziale del
sistema nei due casi non e' completa, in quanto non tiene
conto dello stato di moto del mezzo atmosferico. Se si
considera allora la legge di moto del suono in un mezzo
gassoso con una data condizione iniziale allora si riconosce
che nei due riferimenti non stiamo svolgendo il medesimo
esperimento. In altre parole una conoscenza piu' completa
porta ad individuare una legge che puo' essere descritta
nello stesso modo nei due riferimenti. E riporti la legge di
moto del suono nel carrello allo stato di descrizione incompleta.
> Non parla di riconoscere in quale dei 2 sistemi ti trovi.
> E' ovvio che se in un carrello c'e' scritto A' e nell'altro c'e' scritto
> B', gia' sai in quale ti trovi e il principio vale comunque.
Una conseguenza del principio di relativita' e' proprio che
dati due riferimenti inerziali, dal momento che valgono
le medesime leggi, non e' possibile distinguere dai
quaderni sperimentali di quale sistema si tratti. Non
e' cosi' nel caso proposto. Dalla descrizione dell'esperienza
effettuata sul carrello si capisce che si tratta di un carrello
in moto. Tuttavia, ribadisco, questa esperienza non prova
che non valga il principio di relativita' in quanto una considerazione
completa e scrupolosa di tutte le cause porterebbe effettivamente
alla sua conferma. Per Galileo Galilei si trattava di un Principio,
non di una legge.
> Il fatto che fai interagire i due sistemi infine, non e' comtemplato dal
> principio. Dal principio puoi dedurre che non sai in quale sistema ti
> trovi osservando un fenomeno fisico in quel sistema (inerziale).
Ancora: tu sai in quale sistema ti trovi osservando quel fenomeno,
ma esiste un vizio sperimentale perche' non tieni conto di tutte le
cause e quindi non stai studiando, in verita', lo stesso fenomeno, ma
questo non lo sai finche' non consideri il moto dell'aria, del quale
Galileo Galilei era ben consapevole. Nel caso della luce la situazione
e' differente, in quanto nei due casi osserveresti le stesse evidenze,
almeno allo stadio attuale di conoscenze. Questo conduce a pensare
ad una struttura nuova per il sostegno del moto ondoso. Struttura
che la relativita' ristretta assume essere compendiata dallo spazio-tempo
di Minkowsky. La situazione e' esattamente invertita. Ti aspetteresti
di osservare differenti velocita' per via della postulata esistenza di un
etere
luminifero e nei fatti queste differenze non si trovano.
> Dave
>
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Received on Mon Sep 12 2005 - 18:04:52 CEST