Re: [semi OT] - ma per favore...

From: Alex <perceval_it_at_katamail.com>
Date: Wed, 17 Aug 2005 15:07:33 +0200

"Giorgio Bibbiani" <giorgio_bibbiani_at_TOGLIvirgilio.it> ha scritto nel
messaggio news:fYEMe.59134$2U1.3231361_at_news3.tin.it...

> "perche' D., spesso chiamato a soccorso nei casi difficili,
> manteneva una scrupolosa neutralita', e cioe' rifiutava di
> pronunciarsi: savio atteggiamento, poiche' chi si pronuncia
> puo' sbagliare..."
> (P. Levi, Il sistema periodico)

Simpatica citazione :-)

> Non so, e in questo periodo vacanziero sono troppo pigro
> per cercare sui libri la soluzione...

Oh, non preoccuparti, per� senti questa... ;-)

Ho trovato che in effetti le cose sono pi� semplici di quello che
pensassi...

Io mi domandavo che razza di senso avesse parlare di pressioni in
riferimento ai gas disciolti e cos� ho supposto (ma, come direbbe Tot�: la
supposta era sbagliata) che evidentemente esprimere in termini di pressione
P una quantit� di gas disciolto, significasse semplicemente intendere che
quelle stesse molecole di gas presenti in quel volume di un mililitro, se si
facesse sparire tutto ci� che non � quel gas disciolto, nel vuoto quindi,
eserciterebbero una pressione paria a P. Una mia idea, niente pi�.

Quando poi ho incontrato Henry che stabilisce la relazione, non come ho
scritto prima fra le pressioni, ma fra pressione e concentrazione, ho avuto
un po' di dubbi.

P = kC
Pe=presione etserna; C=concentrazione; k=cost a parit� di gas, soluzione e
temperatura

Di certo la legge di Henry permette di dire quale sia la concentrazione di
gas in un ml di soluzione che agisca sulle/a sue/a superfici(e) con
pressione P.
Ovunque per� leggevo della necessit�, all'equilibrio, di Pi=Pe.

Mi dicevo, ma non ha senso dire che l'equilibrio si raggiunge quando la
pressione parziale esterna � uguale alla interna, perch� la legge di sopra
(e non quella sbagliata scritta da me in precedenza in questo stesso
thread), stabilisce che le cose non stanno cos� e se prendo due gas con
diversa k, avviene che a parit� di pressione esterna, avr� diverse
concentrazioni di gas disciolto e quindi, ricorrendo alla mia supposizione
di sopra, a parit� di temperatura, un "pressione" del gas disciolto
differente.

Poi ho postato a te la domanda a cui mi hai risposto con la citazione di
Levi :-) ed infine ho trovato la seguente soluzione su un vecchio libro di
chimica.

Si stabilisce avere pressione Pi un gas disciolto in un liquido quando � in
condizioni di equilibrio, cio� quando la concentrazione del gas �:

C=Pi/k,

secondo Henry.

Quindi, abbandonando la mia supposizione sul perch� usare le pressioni in
riferimento ai gas disciolti, si capisce bene che questa � solo una
convenzione per esprimere C nei termini di P, proprio perch� esiste quella
relazione tra le due grandezze.

In altre parole, � corretto dire che quando la Pi=Pe si arresta il flusso!

O, ancora: se ho un gas disciolto a pressione P1, questo in soluzione avr�
concentrazione P1/k. Se tale soluzione � esposta a pressioni esterne
maggiori P2 (rispett. minori P0) di P1, si avr� semplicemente che per
raggiungere la concentrazione di equilibrio C2=P2/k (rispett. C0=P0/k), deve
esserci un flusso netto non nullo diretto verso la soluzione (rispett. verso
l'esterno).

Ciao e grazie
Received on Wed Aug 17 2005 - 15:07:33 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:18 CET