Il Tue, 16 Aug 2005 19:25:00 +0200, Enrico SMARGIASSI
<smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto:
>> Si pu� avere l'impressione che quando dico che A=>B, A sia in effetti
>> la "causa" di B. O posso avere l'impressione che tenere in
>> considerazione A sia soltanto un altro modo di vedere alla questione.
>Cioe' il problema di Hume?
Ti riferisci al post quod propeter quod?
non � proprio la stessa cosa.
>Personalmente concordo con lui quando scrive
>che non percepiamo la causalita'.
questo anche io, ma � un problema troppo grande, ed in larga parte
insolubile.
pragmaticamente vedo che la fisica funziona, se sembra continuare a
funzionare. con un salto di fede, mi fido, e finisce l�.
>Ed in effetti trovo che gran parte,
>forse tutte delle leggi fisiche (inclusa quelle della fisica classica)
>si possono riformulare senza tirarla in ballo esplicitamente. Ma allora
>la distinzione tra "descrittivo" e "causativo" che poni risulta ancor
>meno sensata.
io non avevo proprio tirato in ballo Hume.
>> Come che c'entra? Sono due interpretazioni diverse della stessa cosa,
>> per cui anche la cosa differisce, differendone l'interpretazione.
>Certo che no. L'interpretazione lascia invariata la "cosa", ovvero la
>teoria; per definizione due interpretazioni forniscono le stesse
>predizioni empiriche, quindi sono fisicamente la stessa cosa.
lo saranno anche fisicamente, ma non epistemologicamente. imo.
>Pertanto se hai due interpretazioni diverse della stessa teoria, e ne
>chiami una "causativa" e l'altra "descrittiva", stai dicendo che la
>differenza tra loro non ha rilevanza fisica.
se per "rilevanza fisica" intendi la loro falsificabilit� e la loro
capacit� predittiva, � ovvio che non cambi nulla, in quei campi.
>Quindi stai dicendo che la
>differenza tra "causativo" e "descrittivo" non ha rilevanza fisica. Dal
>punto di vista filosofico piu' generale possono essere diverso, da
>quello epistemologico direi proprio di no.
io direi che dal punto di vista pratico, immediato, non cambia nulla.
dal punto di vista della teoria della conoscenza, s�. perch� in un
ambito desumo tale conoscenza da alcuni principi, in un altro, da
altri, o proprio da nessuno.
>> La meccanica per gli antichi non era descrittiva.
>Stiamo parlando della scienza moderna.
ah s�? forse capisco male io. perdonami, ma anche se "moderno" viene
prima di "contemporaneo", in realt� mi viene istintivo pensare che
anche "moderno" sia "contemporaneo", e quindi mi confondo.
se per "moderna" dici "da Volta al 1900, allora ti posso dire che in
effetti la scienza moderna, appena sono usciti fuori dei problemi
elettromagnetici (ossia da quando l'uomo � stato in grado di produrre
delle DDP costanti), in pratica hanno dovuto aspettare la fine
dell'800, e oltre, per sistemare in bello tutta una teoria organica.
per non parlare della teoria del calore, e di tante altre cose.
insomma, non c'avevano capito molto, e quindi la lascerei stare.
ma parliamo di meccanica. ripeto che dalla Mecanique Cel�ste di
Lagrange, la meccanica era descrittiva.
Se tu mi fai discendere tutta la meccanica da dei principi
variazionali di alcune quantit� non misurabili, tranne in certi casi
specifici, ma allora che stai facendo? stai facendo una bella teoria
descrittiva. molto bella, bellissima anzi (io sono il primo che ne �
innamorato), ma non puoi dirmi che _veramente_ la "causa" di un
sistema meccanico sta nella "Divinit�" chiamata Hamiltoniana. Ma che
�? Ma chi l'ha vista...
"Funziona", ecco tutto. Poi dire che ne � la causa...
>> Nei fatti non cambia moltissimo, ma cambia qualcosa.
>Non dal punto di vista epistemologico.
potresti espandere questo concetto?
--
>Gi�
How do you expect me to grow, if you don't let me blow?
(Rachel a Ross, Friends 2x19)
Received on Wed Aug 17 2005 - 00:17:34 CEST