Re: Dimezzamenti isotopi radioattivi

From: Nino <anaspesi_at_occupato.it>
Date: Tue, 09 Aug 2005 11:48:51 GMT

"morenson" ha scritto nel messaggio

> 1) Quanti dimezzamenti occorrono affinch� un radioisotopo possa
> considerarsi completamente stabile, ossia la radioattivita scomparsa?
>
>

In teoria, la radioattivit� anche di un isotopo a basso tempo di
dimezzamento, non scompare mai.
La pratica suggerisce invece di attendere 7-8 dimezzamenti, cio�
una diminuzione di almeno 200 volte dell'attivit� iniziale (poi
tutto dipende dal contenuto iniziale di concentrazione radioattiva...)

Comunque, la determinazione quantitativa, ad es. per spettrometria
gamma di campioni tal quali o opportunamente concentrati e/o
purificati per separazione chimica) dipende dal valore minimo di
attivit� che procedura e strumentazione sono in grado di rilevare.
Se l'attivit� presente � bassissima e gi� prossima a tale valore
(ad es. dell'ordine della decina di Becquerel per I-131), bastano
pochi giorni perch� la strumentazione non sia pi� in grado di
rivelarla con sicurezza (T1/2 I-131 = 8,05 giorni).

>
> 2)C'� un limite "ragionevole" di disintegrazioni al secondo (Bq)al di la
> del quale si possono considerare non pericolose le radiazioni emesse da un
> radioisotopo?
>

La normativa vigente valuta il rischio di danno da radiazione come
proporzionale linearmente alla dose assorbita (ci� significa accettare
l'equivalenza dell'effetto dovuto ad una esposizione accidentale e ad
esposizioni cumulative di basse dosi, e respingere quindi la presenza
di "soglie" al di sotto delle quali non esisterebbe rischio da radiazione).
Attualmente, il limite di equivalente di dose per la popolazione nel
suo insieme, esclusi i gruppi critici e i professionalmente esposti,
� di 5 milliSievert/anno; ci� non significa che valori superiori siano
sicuramente pericolosi, n� che valori inferiori non abbiano alcun effetto,
ma che la probabilit� di danno � trascurabile e confrontabile agli altri
eventi accettati nella vita dell'uomo (compromesso "costi-benefici").

P.S. Ovviamente, esistono anche CMA (concentrazioni massime ammesse
     per i vari radionuclidi nell'acqua, nell'aria e negli alimenti).
     E sono calcolate, secondo valutazioni di diete e abitudini di vita
     ragionevoli, in modo da produrre una dose totale da ingestione,
     inalazione ed irraggiamento pari a 5 mSv/y.
     Tieni presente per� che dps o Bq � l'unit� di misura della
     contaminazione radioattiva, mentre l'energia si misura in Gray,
     cio� in Joule/kg.

Ciao, Nino
Received on Tue Aug 09 2005 - 13:48:51 CEST

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