"Elio Fabri" ha scritto:
....
> Per quale ragione hai scelto di presentare le cose in questo modo,
> qundo senza il minimo dubbio sai che le cose in realta' sono andate in
> tutt'altra maniera?
Perche' lo scopo era *solo* di esporre la differenza tra il concetto
di velocita' limite e quello di velocita' della luce, e per spiegare cosa
sia la velocita' limite mi e' sembrato che la cosa migliore fosse partire
dalla fenomenologia.
E' vero che storicamente la RR nasce assumendo il
principio della costanza della velocita' della luce che fa si'
che la velocita' della luce assuma il ruolo di velocita' limite, e nasce
come costruzione essenzialmente teorica, ma proprio per questo
mi e' sembrato opportuno evitare una trattazione di tipo storico
(oltre che per motivo di concisione).
> Anche le "prove" che dai dell'esistenza di una vel. limite, sono
> venute molto dopo la relativita', e quella che citi non e' certo delle
> piu' raffinate, anche se ha grande valore didattico.
Appunto e' un esperimento concepito per motivi solo didattici
(gia' a quel tempo le misure che stabilivano l'esistenza di una velocita'
limite erano molto piu' precise), l'ho citato perche' e' un esperimento
semplice ed e' un classico della didattica della RR, ovviamente
le migliori prove attuali della esistenza di una velocita' limite
stanno nel fatto che ad es. nel progetto degli acceleratori
di particelle bisogna tenerne conto, altrimenti non potrebbero
funzionare.
>
> Forse la tua e' una scelta "didattica"?
No, non insegno RR, e comunque se la insegnassi nella
scuola secondaria eviterei di parlare della differenza teorica tra
velocita' limite e velocita' della luce, certamente per ragioni
di tempo ma anche perche' sarebbe difficile e oneroso far capire
cosa significhi misurare la massa del fotone.
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Fri Aug 05 2005 - 09:28:35 CEST