Giorgio Pastore ha scritto:
> Provo ad andare avanti senza tecnicismi, con l' avvertenza che e' come
> cercare di descrivere i colori di un quadro a chi non vede dalla
> nascita.
Sospetto che se non ci fossero state altre risposte forse non sarei
intervenuto, per l'immensa difficolta' di una risposta accettabile.
Percio' non prendere la mia come una facile critica, ma al piu' come
una parziale esemplificazione delle difficolta' che dicevo...
Per es. non mi soddisfa
> ... la probabilita' di trovare due bosoni ad una
> certa distanza e' maggiore di trovare due fermioni alla stessa
> distanza.
Non perche' non e' la migliore, ma perche' detta cosi' non e' vera...
So che cosa hai in mente, ma l'affermazione che fai e' vera solo
*a piccola distanza*: a distanze maggiori e' vero l'opposto.
Usando il liguaggio tecnico, in uno stato antisimmetrico le f. d'onda
nella coord. relativa avra' un picco a distanze maggiori che in uno
stato simmetrico.
> Una conseguenza non ovvia ma importante della differenza tra bosoni e
> fermioni e' che in un mondo fatto di soli bosoni la materia come la
> conosciamo non potrebbe esistere.
> ...
> Un mondo senza fotoni d'altronde, sarebbe, oltre che buio :-) un mondo
> senza interazioni elettromagnetiche. Di nuovo, un mondo molto diverso
> da quello in cui viviamo.
Qui ho un'obiezione di natura diversa.
A me questi "mondi ipotetici" suscitano sempre un certo fastidio, che
potrei forse definire epistemologico: che senso ha immaginare un mondo
in cui si assumono valide alcune delle leggi fondamentali che
conosciamo e non altre?
> Il quadro che emenrge e' quello di uno zoo di fermioni che
> interagiscono tra loro per il tramite di diverse particelle di tipo
> bosonico. Il Modello Standard permette di trovare ordine in questo zoo
> di particelle, assegnando ad ogni particella un ruolo nele interazioni
> reciproche a partire dal quale si possono ricavare una enorme di
> quantita' di previsioni, ben suffragate dai dati sperimentali.
Forse si puo' dire qualcosina in piu'.
Nel modello standard esiste un grande problema, ed e' quello delle
masse delle particelle: perche' le particelle costituenti hanno delle
masse? e perche' proprio quelle e non altre?
Il cosiddetto "meccanismo di Higgs" e' stato proposto proprio per
risolvere questo problema: sarebbe appunto il campo di Higgs, col
bosone associato e la rottura spontanea della sua interazione, a far
nascere le masse delle particelle.
In questo senso il bosone di Higgs appare un elemento necessario del
modello: senza di lui avremmo una situazione del tutto insostenibile.
> Finora abbiamo il quadro completo e la verifica sperimentale per tutte
> le particelle tranne una, appartenente al gruppo dei bosoni. E di
> questa (battezzata "bosone di Higgs") si cercano tracce al CERN.
Per onesta' debbo dire che io non so come funziona in realta' il
meccanismo di Higgs, anzi ho dei dubbi fondamentali, che non so se
qualcuno mi sapra' almeno parzialmente risolvere: esistono davvero
calcoli *rigorosi* di QFT nel modello standard + Higgs che insegnano
come calcolare le masse?
Chiaramente la questione che ho posto va ben al di la' della domanda
di Anna, ma forse a lei non dispiacera' scoprire che la sua domanda ha
stimolato qualcosa di piu' grosso e complicato :-)
--
Elio Fabri
Received on Sun Dec 18 2011 - 20:48:24 CET
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