Re: onde riflesse e impedenza del carico

From: cesare fontana <cesare.fontana_at_nexisonline.it>
Date: Sat, 23 Jul 2005 18:06:56 +0200

nanofuc wrote:
> ragionando in termini generici e di paragone: l'onda di tensione che si
> propaga dal generatore al carico � una forma di energia che deve
> trovare nel carico una resistenza o impedenza su cui scaricarsi. Se non
> la trova viene riflessa, da cui il fenomeno delle onde riflesse appunto
> e del disadattamento di impedenza. Ora pongo per� un quesito: se
> abbiamo una linea di impedenza caratteristica 75 ohm e un carico da 50
> ohm, in teoria non ci dovrebbero essere propagazioni di onde riflesse,
> perch� l'energia quando arriva al carico trova modo di sfogarsi, anzi
> anche troppo perch� se in precedenza aveva 75 ohm ora ne trova 50: �
> come avere un fiume che parte dalla cima della montagna discendendo con
> una pendenza del 20% e poi ad un certo punto incontra un punto a
> pendeza maggiore ad esempio del 30%. In questo caso non si formano onde
> o gorgogli di acqua nel punto dove varia il livello. Vorrei ottenere
> una conferma delle mie affermazioni in quanto non ne sono sicuro, dato
> anche il metodo utilizzato: molto discorsivo, tutto tranne che
> scientifico. Grazie.


Come al solito non e' facile spiegarsi in modo discorsivo senza tirare
in ballo equazioni ma ci provero'.
Serve almeno sapere (o "capire") il torema di Thevenin.

Senza formalizzarlo troppo questo dice:
se prendiamo un qualsiasi circuito elettrico lineare e lo osserviamo
attraverso una porta (ad esempio 2 morsetti) il suo comportamento e'
completamente descritto da un'impedenza e da un generatore di tensione
in serie.


Consideriamo una linea di trasmissione di lunghezza infinita.

Se facciamo entrare un segnale da una parte ed essendo la linea
omogenea e di lunghezza infinita al suo interno non possono esserci
riflessioni.

Fermati bene a pensare a quello che hai letto. Deve convincerti.


Per il teorema di thevenin da dove noi mettiamo il segnale tutta la
linea e' descritta da un'impedenza (non ci sono generatori).

Questo vuoi dire che se mettiamo il nostro segnale su di un'impedenza
pari a quella caratteristica della linea trasferiamo il segnale nello
stesso identico modo (visto dal generatore del segnale).
Per immaginare la situazione pensa al tuo generatore messo a sinistra di
un foglio e poi la linea che si estende all'infinito verso destra.

A questo punto immagina di riprendere la tua linea e "tagliarla" dopo
una certa distanza.

Avrai due tronconi, uno di lunghezza finita e l'altro di lungheza
infinita che si estende sempre verso destra.

Quest'ultimo pezzo essendo omogenero, di lunghezza infinita puo' ancora,
sempre per il teorema di thevenin, essere sostituito con un'impedenza
dello stesso valore di quella scelta in precedenza.

Ma allora abbiamo dimostrato che il tuo generatore chiuso su una linea
infinita non ha onde riflesse e questo (visto dal generatore) e'
equivalente a chiudere il generatore su un tronco di linea a sua volta
chiusa su un carico pari all'impedenza caratteristica della linea.

Se leggi al contrario hai dimostrato che:
un generatore chiuso su un tronco di linea che a sua volta e' chiusa su
un carico pari all'impedenza caratteristica della linea non vede
nessuana onda riflesa.


Questa e' met� della dimostrazione.

Cosa manca?


DImostrare che se chiudi la linea su un carico diverso si generano delle
riflesse...

Ma per questo al momento non mi vengono in mente risposte semplici.









La parte



un modo intuitivo per capire il concetto di adattattamento e onda
riflessa e'
Received on Sat Jul 23 2005 - 18:06:56 CEST

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