Il 06 Lug 2005, 20:04, "Paolo Russo" <paolrus_at_libero.it> ha scritto:
> [dan:]
> >A meno che la velocita' della luce nel vuoto non sia una costante
> >universale, credo che l'universo ragioni piu' o meno come me.
>
> Vediamo se capisco cosa intendi con questa enigmatica
> frase. Stai ipotizzando che il cervello vada ricostruito
> tutto d'un colpo senno' non funziona?
> Neanche mezzo cuore o mezza arteria funzionano, quindi
> mi pareva ovvio, dato che per la parte che hai chiamato
> "fisica" non c'erano problemi, che si stesse implicitamente
> assumendo una qualche tecnica per tenere in stasi il tutto
> durante la ricostruzione. Francamente, data la
> fantascientificita` del teletrasporto, un congelamento
> preventivo mi sembrerebbe il meno.
La stasi (e tanto meno il congelamento) servono a nulla; e' proprio una
questione di fisica; cerchero' di fare un esempio per chiarire; allora
consideriamo una persona che venga "teletrasportata" da un punto A ad un
punto B; la massima velocita' a cui puo avvenire il teletrasporto e' quella
della luce nel vuoto. Per cui, supponendo anche che il "raggio" del
teletrasporto avvolga tutto il corpo, il trasoprto avverra' a strati (e'
come sbucciare una cipolla e poi ricomporla): si smaterializzera' prima lo
strato esterno e via via quelli piu' interni, fino alla completa
smaterializzazione; e nello stesso ordine avverra' la materializzazione. Ma
durante questa fase le parti materializzate risentiranno delle forze (ad
esempio gravitazionali) che agiscono su di loro che modificheranno, anche se
per un tempo infinitesimo la loro posizione: se si materializza per prima lo
strato epidermico, questo tendera' ad "afflosciarsi"; magari solo di qualche
micron, ma intanto e' cambiata la configurazione iniziale e questo puo'
portare a risultati disastrosi.
> Ad ogni modo, e` proprio della mente che parlavi,
> vedendola specificamente intrasferibile, e continuo a non
> vedere cosa debba avere di speciale.
>
Allora la "mente", intesa come insieme di ricordi, esperienze, e pensiero e'
quello che definisce univocamente la propria persona; e' quello che permette
di definire la coscienza dell'essere vivo e di essere proprio quella persona
e non un'altra (direi che si puo' riassumere con il famoso "cogito ergo
sum"); ma questa mente e' il frutto di milioni (se non miliardi) di
interazioni tra neuroni; interazioni di natura elettro-chimica; siccome,
come gia' detto il teletrasporto avviene a velocita' finita, questo
influenzera' le suddette interazioni (sia nello spazio che nel tempo);
quindi quello che arriva al punto B non e' quello che e' partito al punto A
(e' sufficiente la modifica di una di queste interazioni); la parte psichica
risulterebbe modificata: in altre parole la persona all'arrivo non sarebbe
la stessa della partenza.
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Received on Thu Jul 07 2005 - 17:19:19 CEST