frequenza o banda di risonanza?

From: nanofuc <nanofuc_at_libero.it>
Date: 25 Jun 2005 08:03:35 -0700

immaginate un circuito elettrico composto da una resistenza R, in serie
ad un condensatore C, in serie ad un induttore L. Se l'alimentazione �
sinusoidale, allore l'impedenza risulta essere z=R+jwL-1/wC. Il modulo
dell'impedenza stessa risulta quindi essere
radice(R*R+(wL-1/wC)*(wL-1/wC)). Dalle formule inoltre risulta essere
frequenza di risonanza=1/radice(L*C). Ora supponiamo di dare dei
valori: R=1 ohm, L=1 henry, C=1 farad. risulta essere z=R+jw-1/w e
frequenza di risonanza=1 Hz. Bene disegnando questo grafico ho notato
che per w tendente a zero l'impedenza tende ad infinito, se w tende ad
infinito ancora l'impedenza tende ad infinito, mentre l'impendenza �
minima, e pari alla resistenza, quando w � pari alla frequenza di
risonanza. Ho notato per� che il grafico � molto strano nel senso
scende in picchiata al punto minimo situato alla frequenza di risonanza
e poi si alza molto molto lentamente per tornare a valori elevati
solamente a frequenza ben superiori a quella di risonanza (nella
fattispecie sopra le migliaia di hertz). Non sarebbe dunque il caso di
parlare di banda di risonanza piuttosto che di frequenza di risonanza
dato che l'impedenza minima viene di fatto mantenuta non solo per la
frequenza di risonanza, ma per un buon intervallo di frequenze. Che ne
dite?
Received on Sat Jun 25 2005 - 17:03:35 CEST

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