Re: Corpo umano e caduta libera.

From: Giuseppe De Micheli <giuseppe.demicheli_at_fastwebnet.it>
Date: Fri, 17 Jun 2005 16:23:10 +0200

"Mino Saccone" <mino.saccone_at_eidosmedia.com> ha scritto nel messaggio
news:d8ue5f$icb$1_at_domitilla.aioe.org...

> Il nostro precipitante dovrebbe atterrare su un tappeto resistente capace
> di
> fornire quella decelerazione media per una elongazione di 40 m.
>
> Deve essere piu' o meno quello che e' successo ai pochissimi sopravvissuti
> quando sono stati frenati dalle fronde di un'albero.
> Questo albero doveva essere quindi molto alto (40 e oltre m appunto!),
> fronzuto q.b. per fornire a un uomo la decelerazione di alcuni g, non
> avere
> grossi rami che avrebbero spezzato in due il poveretto, insomma un bel
> colpo
> di fortuna!!!

Ho un impreciso ricordo di un articolo di Selezione del reader's Digest
degli anni '60 riguardo un aviatore americano che *atterr�* senza paracadute
su un pendio ricoperto di alberi innevati. Si determin� cos� un angolo di
impatto molto lontano dalla verticale (pare anche che la sua discesa fosse
planata, e non a candela, per via di non so quale effetto provocato dal suo
giaccone).

Scusate le imprecisioni, ma il ricordo � veramente piuttosto sbiadito.

G. De M.
Received on Fri Jun 17 2005 - 16:23:10 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Sun Nov 24 2024 - 05:10:25 CET