Re: "Inquinamento" elettromagnetico delle onde a 2.4 GHz ?

From: zelaph <salvatored_at_virgilio.it>
Date: 13 Jun 2005 02:09:20 -0700

"Nessuno ha mai dimostrato scientificamente che le onde
elettromagnetiche non ionizzanti possono essere in qualche modo
dannose per la salute. Non esiste ad oggi nessuna evidenza
sperimentale di questo nonostante alcuni decenni di
studi. "
Su questa frase SB avrei da ridire qualcosa. Alcuni effetti prodotti da
onde e.m a bassa frequenza esistono e si conoscono da tempo. Per le
linee d'alta tenzione (quelle con frequenze di 50 Hz) esistono delle
stimolazioni nervose che sono eccitate in presenza di forti campi
dovuti essenzialmente ad un'induzione del campo magnetico all'interno
del corpo. gli effetti maggiormente comuni sono temporalmente
ininfluenti inquanto cessano con la mancanza d'esposizione (quindi
nulla di cui preoccuparsi).
Per quanto riguarda invece il campo delle microonde (che � quello dei
telefonini) o delle onde corte (radio\TV) il discorso � leggermente
diverso.
Gli effetti ci sono anche in questo caso, ma occorre distinguere il
tipo.
Ci sono effetti di tip�o termico, dovuto al riscaldamento dei tessuti
indotto da un alto grado di penetrazione di tale tipo di onde nel
corpo.
Ci sono infine effetti di tipo non termico (quelli che dovrebbero
procurare il cancro o la leucemia).
Per quanto riguarda i primi gli effetti esistono e sono ben conosciuti.
L'unit� di misura che � utilizzata per classificarli � il SAR che
descrive il tasso d'assorbimento specifico dell'onda elettromagnetica
da parte di un tessuto. Masggiore � il SAR per unit� di volume
maggiore sar� il riscaldamento del tessuto. Attualente esistone nella
legislazione delle regole ben precise che limitano i valori del SAR
generati da apparecchiature emittenti onde e.m. Inoltre occorre
ribadire che non esistono in commercio strumenti che generano valori di
SAR talmente alti da non essere controllati e bilanciati da meccanismi
di autoregolazione del nostro corpo. Anche se ci� non fosse
controllato i fenomeni di riscaldamento sono temporanei e dipendono
dalla durata di esposizione (e come stare sotto il sole, quando ci si
mette in ombra non si soffre pi� il caldo). Per fare un esempio
un'esposizione superiore ad 20 minuti continuativi al campo prodotto da
un cellulare posto vicino ad un orecchio fa aumentare la temperatura
del tessuto celebrare di circa 0,1\0,2 �C (questo � un valore
asintotico), che sono inferiori alle variazioni fisiologiche
giornaliere.
In conclusione gli effetti termici sono simili a quelli prodotti da un
forno a MW con valori di potenza migliaia di volte inferiori e quindi
non dannosi per i tessuti.
Per quanto riguarda invece gli effetti non termici il tipo di problema
� completamente diverso. in questo caso occore considerare eventiali
effetti di ionizzazione che sono gli unici che possono indurre
eventiali alterazioni a livello molecolare. Bene, per ionizzare un
atomo di H sono necessari (se ricordo bene) 10,2 eV, una quantit� di
energia estremamente alta per fotoni di tipo "MW". L'energia di un
fotone si ricava dalla nota equazione di Einstain ed � direttamente
proporzionale alla frequenza. Per avere delle onde e.m ionizzanti si
deve andare a considerare frequenze paragonabili alla luce
ultravioletta (circa 400 nm di lunghezza d'onda). la lunghezza d'onda a
900Mhz � circa 30cm. questo vuol dire che l'onda non riesce a vedere
un atomo od una molecola. Inoltre per le caratteristiche conduttive del
corpo umano (della pella) ad un aumento della frequenza corrisponde un
aumento delle capacit� conduttive del tessuto. Questo inplica che le
onde non riescono a penetrare in fondo e quindi rimbalzano sulla pelle.
Cosa vuol dire ci�. Se dovrebbero esserci dei danni essi saranno
limitati alla superficie del tessuto (pelle). Questi danni si conoscono
bene (vedi Melanoma, ecc) generati dall'esposizione alle onde
ultraviolette. Quindi essendo le MW migliaia di volte meno intense
questo tipo di danni non sono attribuibili ai cellulari.
Una persona comune potrebbe allora dire "ok, mi sta bene. Ma se aumento
il tempo d'esposizione cosa si verifica?" Da fisico potrei rispondere
"studiati l'effetto fotoelettrico e capirai che il tempo non influnza
la ionizzazione". Da profano sinceramente non saprei cosa dire....forse
cercherei maggiori informazioni su quello che si � fatto fino ad ora.
Bene, sono circa 50 anni che si studiano gli effetti di queste onde
sull'organismo con migliaia di pubblicazioni e nessuna che abbai dato
correlazioni scientificamente accettabili dei reali danni prodotti
dalle MW. Il tempo potrebbe essere essere considerato poco
significativo (50 anni non coprono l'intero arco della vita), ma gli
esperimenti sono stati effettuati in qualunque tipo di esposizione da
quelle estremeamente basse prodotte dai cellulari a quelle estremamente
alte riproducibili sono in laboratorio e nulla di concreto � stato
trovato.
Lascio a voi le conclusioni
Ciao
Received on Mon Jun 13 2005 - 11:09:20 CEST

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