Re: Logica e fisica

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 22 Nov 2011 21:28:10 +0100

ReBim ha scritto:
> Primo caso.
> ...
> Secondo caso
> ...
> Terzo caso
> ...
> Il terzo caso tre, che pare innocente e del tutto condivisibile, �
> invece esplosivo, in quanto Birkhoff, in un articolo del 32, che ho
> letto sotto la tua responsabilit� (-: , dimostra, in un modo a mio
> parere elegantissimo, che se considerassimo le due affermazioni
> equivalenti qualsiasi teoria che descrive il fenomeno dei polaroid
> sarebbe incoerente.
> ...
> E' una crisi della logica classica.
> Dunque la logica centra, e come.
Potrei attribuire il grandissimo ritardo con cui ti rispondo a diverse
cause, che sicuramente c'entrano (io ci metto l'apostrofo!) ma non
sarei onesto.
La causa principale e' che trovo la risposta molto difficile.
Intanto una precisazione non troppo di dettaglio. Immagino che
parlando di un articolo di Birkhoff, tu ti riferisca a quello che
scrisse *con von Neumann* nel 1936, intitolato "The Logic of Quantum
mechanics" (ho qui davanti una vecchissima fotocopia che ho ripescato).
Si tratta di un articolo molto famoso, e che ha una strana storia: tra
i fisici teorici, credo che la maggior parte neppure sappiano che
esiste. Quei pochi che lo sanno, hanno continuato il loro lavoro senza
farne alcun uso.
Ha avuto invece una notorieta' e uno stimolo per una diversa categoria
di studiosi: potrei dire "filosofi della scienza", anche se
probabilmente la classificazione e' inesatta.

Per es. mi e' venuto in mente un libro a cura di G. Boniolo:
"Filosofia della fisica" (Bruno Mondadori, 1997).
E' una raccolta di contributi di diversi autori, a mio giudizio di
diverso valore. Alcuni degli autori li conosco di persona.
Ci sono due scritti che riguardano la m.q.: uno e' di Ghirardi (fisico
teorico, che sviluppera' lo stesso tema anni dopo in "Un'occhiata alle
carte di Dio") e Birkhoff non e' neppure nominato, come anche nel
libro successivo.
L'altro e' di Dalla Chiara e Giuntini (entrambi filosofi) e la sez. 1
di questo articolo ha per titolo: "La nascita della logica
quantistica: Garrett Birkhoff e Johan von Neumann".
L'introduzione dell'articolo meriterebbe che la riportassi per intero,
ma non posso, anche se e' solo di mezza pagina. Mi limito all'attacco:
"In che misura la logica e' una scienza empirica?"
Gli autori assumono che una risposta negativa a questa domanda nasca
dalla persuasione che la logica sia invece "analitica a priori".

Qui apro una parentesi a titolo di semplificazione: sebbene io non mi
possa assolutamente considerare un esperto su questi argomenti, cbe ho
solo coltivato (specialmente da giovane) quasi come hobby collaterale
rispetto al mio mestiere di fisico, tuttavia ho un'opinione in merito.
Ritengo che la logica abbia un'origine empirica, ma in un senso e a
un livello diverso da quello che intende chi dice che la m.q. ha una
sua propria logica.
Ecco perche' ti avevo risposto "la logica non c'entra niente".
A mio parere la logica e' una costruzione, nata nel tempo e
dall'esperienza della comunicazione fra umani, con lo scopo di
stabilire le regole piu' efficienti per ragionamenti corretti e
condivisibili (direi anzi cogenti).
In questo senso il fisico che lavora in m.q. usa la stessa logica che
usa un medico, per fare un esempio qualunque.

Voglio dire con questo che Birkhoff e von Neumann hanno detto cose
sbagliate? Certamente no, ma si sono posti un obiettivo, un programma,
che come ho gia' detto non ha avuto alcun seguito tra i fisici.
Naturalmente ogni fisico che sappia qualcosa di m.q. sa che se un
elettrone e' in un autostato di s_z con autovalore +1/2, il valore
della componente s_x e' indeterminato; quindi non si puo' dire ne' che
sia s_x=+1/2 ne' s_x=-1/2, sebbene quesdti siano i soli valori
possibili.
Cito questo esempio perche' Dalla Chiara e Boniolo lo usano per
mistrare in che senso la logica quantistica e' diversa dalla logica
classica.
Il fisico di cui sopra non si cura di cio': semplicemente la "logica
quantistica" per lui e' assorbita nel formalismo della m.q., per cui
gli riesce non necessaria.

Io direi anche di piu': non riesco a vedere come sarebbe possibile far
uso delle idee di Birkhoff-von Neumann (oppure degli sviluppi
successivi) nel lavoro concreto del fisico.

Mi fermo qui, perche' gia' quello che ho scritto mi ha preso parecchio
tempo, e perche' non saprei bene che altro aggiungere :)
             

--
Elio Fabri

So' zio, aspittanno la mangiata, gli aviva ditto che la difficolta'
per piscare con la traffinera era la rifrangenza e gli aveva spiegato
che era. Ma lui non ci accapi' nenti, accapi' sulo che il pisci ti
pari cca' e inveci e' tanticchia cchiu' in la'.
Received on Tue Nov 22 2011 - 21:28:10 CET

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