"Sb" <sabardit_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:427c86ef$1_3_at_newsgate.x-privat.org...
> Naturalemente io non voglio dire che la matematica non serve, ci
> mancherebbe. Voglio dire che la matematica senza la comprensione del senso
> fisico del fenomeno � come un corpo inanimato.
Ma anche la fisica senza la comprensione del senso matematico del fenomeno �
come un corpo inanimato:)
D'altra parte non comprendo come si possa parlare (ad esempio) di moto
uniformemente accelerato senza fare nessun accenno al "senso matematico" di
quello che andiamo a dire.
Il senso fisico dell'accelerazione � la mia "percezione" (magari quando sono
in treno) di un cambio di velocit�.......frenate, ripartenze,....
Ma come posso mai parlare di accelerazione costante se non uso le formule?
Ecco che il fenomeno fisico della accelerazione costante non potendo essere
esperito se non attraverso le formule, diventa qualcosa di "inanimato", anzi
di "inesistente".
Non c'� bisogno di pensare alla matematica complessa della fisica moderna
per vedere che la matematizzazione del sapere non � altro che un
prolungamento dei nostri sensi per continuare a "intuire" i fenomeni fisici,
Come posso mai intuire una accelerazione costante se non mi metto a fare
quattro considerazioni sulle quantit� in gioco? E quindi a capirne le
relazioni?
Posso "immaginarlo", e quindi uso la matematica per rendere la mia
immaginazione pi� verosimile, e se mi rifaccio a dati gi� esistenti,
sperimentali, in realt� sto facendo fisica teorica.
Da quale percezione sensoriale io posso trarre il concetto di accelerazione
costante?
Nessuno.
Me lo devo inventare, lo devo dedurre come caso matematico.
Devo astrarre, devo operare su concetti, che sono formule in questo caso.
E proprio operando sulle formule io posso dire: tra le varie accelerazioni
c'� anche il caso in cui gli incrementi di velocit� rispetto al tempo
possono essere costanti.
E tutto questo non solo non lo posso dedurre "intuitivamente" dalle mie
percezioni sensoriali, ma praticamente mi d� la possibilit� anche di capire
come mai la mia immaginazione matematica � poi capace di "ritornare" al
fenomeno e quindi spiegarlo pi� approfonditamente.
Molti si meravigliano di questo fatto. Grande meraviglia desta il fatto che
dalla speculazione teorica sia possibile passare a capire quello che avviene
realmente. E cio� che la matematica si possa poi applicare ai fenomeni
fisici, o come dicono molti, che la fisica teorica riesca a predire i
risultati degli esperimenti.
Tutta questa meraviglia a mio parere deriva dal fatto che non si � bene
analizzato il processo di comprensione.
Qui ovviamente in poche righe non pretendo di fare quello che fa la
Cognitive Science per esempio.
Ma spero di aver dato una chiave di lettura diversa dalle solite. Quelle non
portano da nessuna parte, se non a meravigliarsi:)
Saluti a te, saluti a tutti
Franco
Received on Sun May 08 2005 - 17:25:18 CEST
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