Fisica- Conoscenza- Divulgazione
Vorrei proporvi qualche breve riflessione su questo tema molto spinoso.
Come ho avuto modo di dire molte volte sinteticamente, per me la fisica � la
conoscenza per antonomasia. Ovvero non � possibile neppure immaginare una
gnoseologia che non tenga presente la fisica per il semplice fatto che anche
il soggetto(cervello umano) viene da noi analizzato come "oggetto" fisico.
Cos� possiamo capire come mai l'interesse per la fisica teorica � molto
forte, ed � forte anche la frustrazione di coloro che pur interessandosi
alla conoscenza trovano difficoltoso intraprendere un cammino per
comprendere bene come stanno le cose.
Sostanzialmente la fisica ha sostituito la filosofia. Questo NON significa
che la fisica sia diventata filosofia, ma ne ha ereditato i quesiti
fondamentali. La fisica si occupa della "sostanza"(fisica delle particelle
per intenderci), la fisica si occupa della "cosmogenesi"(cosmologia e
astrofisica per intederci), la fisica si occupa di gnoseologia(neuroscienze
fondata sulla biochimica per intenderci).
E' per questo motivo che lo studio della fisica � divenuto talmente centrale
che la Scuola ne dovr� prendere atto. Per ora la fisica e la relativa
matematica viene insegnata in modo serio solo nei vari ITIS,(istituti
tecnici industrali), dove per le varie specializzazioni(elettronica,
elettrotecnica ecc.) si crea un corpo docente di ingegneri che in qualche
modo riescono a dare le basi solide(la trigonometria la si studia
seriamente, i vettori vengono trattati bene, e cos� la analisi matematica
che viene studiata al quarto anno!) per un futuro "cittadino voglioso di
andare oltre".
Ma ormai siamo ad una svolta. E cio� non possiamo pi� fondare la nostra
"cultura" sul sapere umanistico. Il sapere umanistico nella nostra societ�
non funziona sia perch� provoca una carenza di "intelletti" preparati per la
ricerca e quindi lo sviluppo del paese, sia perh� la cultura non � pi�
umanistica.
Ma attenzione!
NON bisogna compiere assolutamente l'errore opposto. Ovvero quello di
pensare alla cultura umanistica come a un qualcosa di inutile. Molto
semplicemente le due culture devono essere integrate in modo solido.
Personalmente non mi sento n� una persona votata per il sapere scientifico e
neppure una persona votata per il sapere umanistico, mi sento una persona
votata per il "sapere" e basta e la distinzione che opero � solo di comodo
perch� ormai d'uso.
La scollatura tra una preparazione di base che vede troppo latino, greco,
storia dell'arte, letterature ecc. e poca cultura scientifica, � una
preparazione carente. Cos� come � carente la preparazione di un ITIS per es.
che (come detto sopra) fonda la sua ragion d'essere su una cultura
matematizzata.
Solo uscendo da questa inutile dicotomia della cultura � possibile avere dei
cittadini che dopo la scuola superiore siano in grado di orientarsi(quelli
interessati).
E' tutta la societ� che deve rompere questa dicotomia. Non � possibile avere
delle persone intelligenti che sanno tanto sull'arte e sul latino e poco o
nulla di matematica.
Questo NON per avere dei tecnici, ma per avere delle persone colte.
E' evidente che se il messaggio che passa rimane quello del tipo: la persona
colta � quella che conosce bene le materie umanistiche. Ebbene siamo
destinati a un declino della nostra intera Civilt�.
Questa � una Civilt� che si fonda sostanzialmente sulle conoscenze
scientifiche che vengono poi applicate e quindi abbiamo le tecniche e il
relativo benessere. Il singolo individuo colto non pu� pi� limitarsi ad un
sapere umanistico e tralasciare del tutto il sapere scientifico operando di
fatto una dicotomia priva di senso.
Le tante persone che non hanno le basi scolastiche e che comprano libri
divulgativi o riviste del genere o guardano i programmi di Piero Angela,
sono la dimostrazione che nell'animo umano � presente questa tensione verso
il sapere.
Se Dewey(vedi anche epistemologia post positivista: Kuhn, Lakatos,
Feyerabend ecc.) vede il sapere come un atto pratico generato dalla volont�
di dominare lo ambiente, � anche vero che il sapere appaga in qualche
modo(cosa che di solito fanno le religioni) l'angoscia esistenziale di
sentirsi "gettati" in un universo di cui solo la fisica sa dirci qualcosa di
attendibile.
Questa consapevolezza ormai � diffusa, ormai le persone curiose sanno che
solo la scienza pu� tentare di rispondere alle classiche domande, e quindi
pu� appagare quella sete di conoscenza o quella angoscia esistenziale.
Ma se la fisica � difficile lo � perch� mancano le basi. E' come imparare
uno sport. Se lo si impara da giovani allora le cose andranno bene, se
invece si ritarda, allora sar� sempre pi� difficile.
Personalmente penso che la maggior parte dei divulgatori sfruttino questa
curiosit� e cercano di proporre prodotti "appetibili": io ti far� conoscere
i misteri dell'universo.
Questo tra le altre cose ha generato la New Age, e cio� una commistione tra
credi religiosi e scienza(vedi Capra e il suo Tao della fisica per es. e
libri seguenti...).
Non � solo il problema di "accontentare" chi vuole saperne qualcosa o vuole
saperne di pi�, � proprio un problema della nostra Civilt�. Una Civilt� che
non pu� solo poggiarsi sulla religione e la politica ma che ha bisogno di
cercare l'ambito razionale senza per� proporlo come sapere assoluto, ovvero
come "Verit�"(ma questo � tema lungo e difficile che non tratto).
Ma la scuola, anche la scuola migliore in questo senso NON basta. Non basta
perch� la fisica si � sviluppata talmente tanto che non sarebbe pensabile
insegnare la meccanica razionale, il calcolo delle variazioni, l'analisi
funzionale ecc. . Cio� non � possibile pensare ad una scuola che negli
ultimi anni diventi una sorta di precorso per il corso di laurea in fisica,
questo sia per motivi di tempo e ovviamente perch� anche le altre discipline
devono avere il loro spazio(anche altre discipline scientifiche).
In questo senso queste mie riflessioni diventano un invito pressante a tutti
coloro che amano la fisica e la vedono come conoscenza fondante. E cio� un
invito a creare percorsi di studio per persone che non possono iscriversi a
fisica(non tutti possono diventare dei fisici: abbiamo bisogno anche di
medici:) ma che giustamente hanno bisogno di continuare un percorso di
conoscenza.
Faccio un esempio.
Se un ragazzo che ha studiato bene al liceo classico, avr� la voglia di
svolgere un percorso da autodidatta(studiando di sera per conto suo) � in
grado di poterlo fare sia perch� ha una ottima preparazione di base e sia
perch� questi percorsi esistono. Cio� esistono delle ottime storie della
letteratura italiana, degli ottimi libri di storia e "storiografia" che
"iniziano" anche alla metodologia della ricerca storica.
Sicuramente questi ambiti richiedono meno tempo dello studio della fisica.
Quindi possiamo dire che per capire la fisica ci voglia pi� tempo. Ma NON
possiamo dire che per capire la fisica bisogna iscriversi per forza al corso
di laurea in fisica.
Al corso di laurea in fisica dovranno iscriversi quelli che hanno voglia di
fare ricerca, di insegnare ecc. . Mentre a tutti quelli che hanno voglia di
spendere anche 10 anni della loro vita a studiare la fisica deve essere data
la possibilit� di un percorso che faccia "capire" bene le teorie avanzate
senza per questo portarli alla pari dei ricercatori.
Ovvero, anche se la scuola verrebbe riformata nella ottica che prospetto io,
resterebbe cmq il problema di creare dei percorsi alternativi al corso di
laurea in fisica che non tutti possono permettersi(magari vogliono diventare
medici......).
In questo senso sarebbe auspicabile un confronto "sereno" e "costruttivo"
tra tutti i partecipanti a questo NG. Questa � una opportunit� stupenda.
Possiamo vedere a contatto il grande esperto e il profano che fa le sue
legittime richieste. E cio� � possibile mettere a diretto confronto quelli
che conoscono bene la materia per averla studiata e insegnata per decenni e
quelli che hanno bisogno di partire da zero.
Non � possibile dire: studiati la matematica del liceo e poi ci rivediamo.
Ho letto msg di persone che hanno le basi buone a cui � stato detto:
iscriviti a fisica!
Non credo che si possa fare un buon servizio alla comunit� in questo modo.
Un conto � chi nasce con una vocazione per "ricercare" in fisica, altro �
chi nasce con altre vocazioni. Ma siccome la fisica � divenuta il "sapere"
per antonomasia, allora ecco che si pone il problema di elaborare dei
percorsi alternativi al corso di laurea in fisica.
Non bisogna pensare assolutamente di creare dei piani di studio per futuri
esperti(quello lo fanno alla universit�) e tanto meno di dare qualche buon
libro divulgativo(quei pochissimi che esistono). Si tratta( e insisto) di
dare percorsi di studio alternativi.
C'� una vasta manualistica e ci sono tante fonti.
Quindi � possibile creare un percorso che tenga presente i libri giusti.
Cos� come le indicazioni propedeutiche.
Molto spesso si dimentica la propedeuticit�, cos� che molti si scoraggiano
perch� leggono formule che non comprendono e chiudono il libro.
Anche l'approggio storico(senza esagerazioni) � importante in questo ambito,
cos� da vedere come la fisica sia il frutto del lavoro di uomini e non
qualcosa di astratto.
E ovviamente dovrebbe essere incentivato molto la creazione di circoli,
conferenze ecc. Ovvero cos� come esiste questo NG, bisognerebbe creare dei
circoli per "amanti" della fisica che hanno cos� la possibilit� di invitare
illustri docenti universitari.
La cultura filosofica per esempio, si alimenta molto di questo. E cio�
riviste, circoli, conferenze. Per poi vedere la gente che parla di questi
temi a fine conferenza e trova stimoli per andare avanti e studiare altro.
Questo compito non � del medico, non � dello avvocato, e non � del politico.
Cos� come gli amanti della filosofia hanno creato un "ambiente" sociale,
cos� come gli artisti hanno creato il loro, cos� come i letterati ecc. cos�
come la medicina(vedasi tv e programmi relativi), anche la fisica deve
creare il suo.
E questo � compito dei fisici!
I fisici seri non possono lamentarsi delle cattive divulgazioni, i fisici
seri devono rimboccarsi le maniche e creare questo "ambiente" culturale.
La alternativa � sempre stata del tipo: il sapere me lo tengo per me, oppure
cerco di divulgarlo.
E' arrivata l'ora di prendersi le proprie responsabilit� e cominciare ad
elaborare percorsi, creare l'ambiente culturale giusto.
E' evidente che se invece arriva la lamentela del tipo: calano gli iscritti
a fisica. Allora significa che non si � costruttivi, ma si spera che
qualcuno venga da noi a iscriversi cos� che abbiamo la possibilit� di
lavorare......
Non � questa la strada. E coloro che la pensano in questo modo non hanno
bene compreso ancora come stanno le cose.
Questo ng � la prova di tutto quello che ho detto. Le mie non sono
argomentazioni campate in aria, ma campate proprio su quello che ho letto
per anni su questo come su altri ng.
Concludo con una nota personale.
Quando ho avuto la opportunit� di rispondere a coloro che chiedevano
percorsi per autodidatta, ho sempre cercato di dilungarmi il pi� possibile.
E devo dire che altri si limitavano o a non rispondere o a dire: iscriviti a
fisica che fai prima!
Il problema � far vedere il cammino a coloro che hanno le basi minime. E
cio� far capire che � un cammino lungo ma possibile.
Il vero problema � che se un tizio decide di studiare una lingua, ci metter�
anche 20 anni, ma poi la impara. Se decide di studiare l'arte ci metter�
anni ma riuscir�. Mentre per la fisica sembra che non vi siano percorsi di
questo tipo. Ovvero il tutto � affidato ai divulgatori. Ma ormai questo tipo
di divulgazione � fallace.
Il paradosso � quello di trovarsi difronte a persone volenterose a cui
nessuno vuole dare indicazioni precise e dettagliate.
Cmq � un problema diffuso. Se pensiamo che solo Morris Kline ha avuto la
pazienza di scrivere una storia della matematica degna di questo nome, si
capisce come funzionano certi ambiti.
La fisica � difficile per chi la deve fare(come diceva Church della
matematica) e non per chi la deve "solo" capire!
Chi vuole capire c'�. Ma a quanto pare, chi divulga pensa o a fare soldi con
libri "divulgativi" o ad attirare potenziali iscritti all'universit�.
Carissimi fisici trovate la via di mezzo!
Saluti a tutti
Franco
p.s. onde evitare equivoci, per "fisici" intendo i ricercatori affermati, e
cio� i docenti universitari che fanno ricerca sia didattica che di fisica
teorica o sperimentale. NON intendo assolutamente coloro che hanno una
semplice laurea in fisica! Una laurea in fisica NON fa un fisico, cos� come
una in medicina NON fa un medico, cos� come una in giurisprudenza NON fa un
giudice o un avvvocato, cos� come una in filosofia NON fa un
filosofo..........
Received on Sun Apr 17 2005 - 14:46:31 CEST
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