Re: Domanda sulla corrente

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Tue, 18 Oct 2011 15:13:29 +0200

Giorgio Bibbiani ha scritto:

Giorgio Bibbiani ha scritto:

> Aleph ha scritto:
> >> La corrente al tempo t e' pari alla derivata temporale
> >> al tempo t della carica che *ha attraversato* la sezione
> >> del conduttore nell'intervallo di tempo (-oo, t).

> > L'intervallo di tempo da considerare � (t-dt, t) o (t, t +dt) .

> Puoi precisare formalmente cosa intendi?

Semplicemente ritengo pleonastico, oltrech� completamente irrealistico,
partire da -oo per considerare la carica al tempo t; cio' che conta � la
variazione di carica nell'intervallo di tempo infinitesimo, con il computo
della carica che pu� essere fatto scattare a un qualsiasi tempo t' < t.

Formalmente puoi scrivere la carica al tempo t come

Q(t) = Q(t*) + a(t)

dove Q(t*) = k � una costante e t* < t

e a(t) = la carica che ha attraversato il conduttore nell'intervallo

(t*,t) .

Il numeratore del rapporto incrementale che definisce
la corrente i lo puoi riscrivere come:

Q(t+dt) - Q(t) = k + a(t+dt) - k - a(t) = a(t+dt) - a(t)

da calcolare nel limite dt --> 0

> > Un altro modo di vedere le cose � definire la corrente elettrica (al
> > tempo t), attraverso una superficie S interna a un conduttore, come
> > l'integrale di superficie esteso ad S del vettore densit� di corrente
> > elettrica (al tempo t)
> > J = rho*v (con notazione vettoriale) .

> Secondo me non e' un buon modo di _definire_ la corrente,

A mio parere � il metodo analiticamente pi� concreto ed ha il pregio di
essere quello applicabile operativamente.

> dato che se ad es. esistono diverse specie di portatori di carica
> che si muovono con velocita' diverse si dovranno sommare i
> vari contributi a J, distinguendo per ogni specie di portatori i
> valori di rho e v,

Infatti si fa proprio cos�, la scrittura generale (vettoriale) � grosso
modo di questo tipo:

J = n1*q1*v1 + n2*q2*v2*... : (1)

con evidente significato dei simboli e con q1,q2,... costanti

e n1,n2,... e v1, v2... grandezza in genrale dipendenti da t .

> inoltre le varie rho e v in generale non saranno
> costanti, ad es. per ogni specie di portatori la v(t) sarebbe la velocita'
> media di quella specie di portatori al tempo t,

Certo, � cos�.

> insomma e' molto
> piu' semplice e intuitiva la definizione precedente.

Che tuttavia � vuota e inapplicabile se non passi dalla (1) (e come
abbiamo visto dalla domanda posta dall'OP genera anche qualche
confusione).

Saluti,
Aleph


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Received on Tue Oct 18 2011 - 15:13:29 CEST

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