Re: equivalenza tra masse
On 9 Apr 2005 08:01:32 -0700, silvioabruzzo_at_italios.it (Silvio
Abruzzo) wrote:
>Ciao a tutti, sto leggendo le lecture di Feynman, davvero un libro
>fantastico.C'� un affermazione che mi fa riflettere. La copio qui
>interamente:
>
><<Supponiamo di sapere che due pezzi di materia A e B (di rame e
>alluminio) hanno masse uguali e confrontiamo nella stessa maniera un
>terzo corpo, per esempio un pezzo d'oro, con il corpo di rame,
>assicurandoci che la sua massa � uguale a quella del rame. Se
>eseguiamo l'esperimento con il corpo di alluminio e quello di oro, non
>c'� alcun motivo logico per cui queste masse debbano essere uguali;
>tuttavia l'esperimento dimostra che esse lo sono. Cos�
>dall'esperimento troviamo una nuova legge che potrebbe essere
>enunciata come segue: se due masse sono ugali ad una terza allora sono
>uguali fra loro( questo enunciato non deriva automaticamente da un
>enunciato simile relativo a quantit� matematiche).>>
Non capisco in particolare l'ultima affermazione.
Quando diciamo che due cose sono uguali usiamo la relazione di
uguaglianza che dal punto di vista logico � transitiva.
Cio�, la cosa che non mi � chiara � come, nel momento in cui diciamo
che A e B sono uguali, ad es., sia possibile non usare automaticamente
le propriet� logiche della relazione di uguaglianza.
L'unica ipotesi che mi viene � che feynman intendesse qualcosa a
monte, cio� legato al processo di misura, ma sinceramente brancolo nel
buio.
Devo dire che se non ci fosse la firma feynman direi che questa cosa �
una gran C......
Rob
Received on Mon Apr 11 2005 - 15:31:44 CEST
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