Re: III principio e digressioni varie...

From: Josef K. <franz.kafka_at_LEVAQUESTOcomune.re.it>
Date: Wed, 23 Feb 2005 15:16:18 GMT

 
>Faccio 3 esempi, li discuto classicamente e vorrei il vostro aiuto per
>la parte non classica:
>
>1) Ci sono la Terra e la Luna, classicamente F=mMG/r^2, la forza dipende
>dalle masse e la Luna sente la forza esercitata dalla terra e viceversa.
>
>1 bis) E' vero anche in relativit�? Supponiamo che la Terra esloda, cosa
>succede alla luna? Continuer� ad orbitare intorno al niente per quei 2
>secondi (o gi� di li) che impiega la luce ad arrivare dalla terra alla
>luna e poi va dritta di moto rettilineo uniforme?

In un certo senso s�.
Per� mi chiedo, se la terra esplode, il suo centro di massa non
continua a orbitare come faceva prima?


>2 bis) el. e nucleo si devo scambiare l'int. sotto forma di fotoni (o
>no?). Quando vado a considerarli dal punto di vista della mecc. quant.
>moderna ho la mia bella Hamiltoniana, la funzione d'onda totale, etc.
>Ora in questo caso la domanda �: quando studio l'atomo di idrogeno non
>c'� nessun termine che tiene conto del fatto che la propagazione del
>segnale, l'interazione deve essere percepita in qualche modo dall'el. e
>dal protone o in pratica formano un tutt'uno che non ha bisogno di
>oggetti che trasportino l'info tra le parti?

Non c'� niente che lo dica (se usi l'equazione di schroedinger) perch�
non � relativistica.
Infatti se ti approcci al problema dell'elettrone nel campo
coulombiano del nucleo risolvendo l'equazione di schroedinger non hai
nemmeno i fotoni.


>3.1bis) in maniera naive se faccio i diagrammi di un urto avr� le due
>particelle con i rispettivi quadrimpulsi che si scambiano un mediatore
>(nel nostro caso un fotone), allora si dice si scambiano un fotone, ma
>che vuol dire? uno dei due accaso emette un fotone e l'altro glielo
>rispedisce? ne emettono tutti e due "mezzo"?
>Come fa un elettrone a sapere dell'esistenza dell'altro?

Prendiamo i due elettroni: ciascuno genera attorno a s� un campo
elettromagnetico.
L'elettrone A interagir� con il campo generato da B e viceversa.

>La questione fondamentale � che uno si pu� chiedere: per percepire un
>corpo occorre che ci sia una interazione, ma per esserci l'interazione
>devo sapere che c'� il corpo, etc. in fisica classica il problema era
>ovviato attraverso il concetto di campo (e c=infinito), ma se
>quantisticamente considero che ci siano dei propagatori di campo, torno
>al problema precedente.

No, perch� l'interazione non avviene tra i due elettroni, nell'esempio
che fai, ma tra ciascun elettrone e il campo generato dall'altro.
In questo modo l'interazione non � a distanza, ma � locale, ogni
particella interagisce con il campo, non importa generato da chi, che
sente nel punto in cui si trova.
Se l'interazione fosse a distanza ci sarebbero i problemi che dici.




Rob
Received on Wed Feb 23 2005 - 16:16:18 CET

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