Il 14/12/19 13:50, Wakinian Tanka ha scritto:
...
> Per altri che leggono faccio solo notare che un campo (sia esso elettrico, magnetico, gravitazionale o altro) non è un "oggetto che si sposta" nello spazio; caso mai se c'è un'onda si può dire che questa può propagarsi, ma non è che i canpi si spostano: in ogni punto hanno dei valori e delle orientazioni che sono funzione del tempo e questo è tutto.
>
>
> Poi, le formule dei potenziali ritardati dicono "altro" ovvero quanto valgono i potenziali in un punto ("punto campo") e di conseguenza quanto valgono i campi, in un intorno di quel punto, in funzione delle sorgenti in altri punti ("punti sorgente"); ma non è che i campi "partono da un certo punto": sono sempre stati li'...
Proprio l'esempio dell' onda mostra quanto sia scivoloso il linguaggio.
Pensa ad un impulso gaussiano. Prima non c'e'. Poi passa. poi non c'e'
più, ma "è andato" laggiù...
Difficile capire perché potrei dire che l' impulso si è "spostato" ma
non i campi che lo definiscono... Per non parlare delle soluzioni
solitoniche di campi non lineari.
Trattandosi di un problema di uso del linguaggio, io direi che il
concetto di "spostamento" di un campo ha senso solo se si può dare un
significato operativo alla locuzione. In primis occore avee una
ragionvole localizzazione per poter palare di spostamento. In generale
privilegerei piuttosto il verbo "variare" quando il soggetto e' un campo.
Giorgio
Received on Sat Dec 14 2019 - 18:15:22 CET
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