Re: troppo rigide...

From: Alex <perceval_it_at_katamail.com>
Date: Mon, 24 Jan 2005 23:11:11 GMT

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:ct3khj$23q2$2_at_newsreader1.mclink.it...

> > Insomma: la soglia � necessaria ma non sufficiente alla definizione di
> > digitale.
> Non e' necessaria ne' sufficiente.
> Di nuovo, vedi dopo.
Non � necessaria nessuna soglia o non � necessaria la soglia di ampiezza?
Ad es. nella modulazione di freq. di cui parli dopo, ci deve essere una
soglia di freq: se la si supera ---> 1 se no ---->0!


> Qui sarei d'accordo con Alex.
> Io non ho la minima conoscenza del cinese, ma sono capace di riconoscere
> i diversi ideogrammi, e potrei (con moolta pazienza) farmi un
> catalogo...
Posso capire una scrittura in "corsivo": se non la conosci non sai dove
finisce un simbolo e dove inizia un altro. Puoi avere l'impressione di star
ammirando un bel ghirigori....continuo. Ma quando hai delle lettere
separate, di simboli distinti...beh...almeno il fatto di riconoscerli come
entit� distinte � digitale.

Se avessi in mano delle carte, ciascuna raffigurante un simbolo, forse non
potrei escludere che ci sia una continuit� tra i vari simboli che ho in
mano, ma che trattasi di entit� distinte posso dirlo eccome..

Io penso che mino non si riferisse a questo piano "fisico", ma ad uno
concettuale o "informazionale (che parolona :-)). Come dire che se non
conosci i simboli di una lingua o di un gioco di carte, non puoi sapere
quali siano le entit� distinte, gli stati discreti che il gioco implica: ad
es. avere in mano un due, un asso, ecc.




> Il termine "modulazione" proviene dal campo radio, dove in origine
> si chiamava cosi' la variazione[cut]
> rende utilizzabile solo sopra 50 MHz, nn e' il caso di raccontarlo...
Perfetto! Questa pagina di "storia" me la sono stampata... :-)

> diversa per indicare uno "0". Naturalmente emtrambe nella banda
> acustica trasmessa dalla linea telefonica.
Perfetto!



> Quindi la "baud rate" (la frequenza di cambiamenti, ossia all'incirca
> la "bit rate") e' limitata.
OK!



> Perche' ho fatto tutto questo sproloquio?
> Perche' volevo sottolineare che il significato di "digitale" puo'
> essere parecchio piu' complesso che non la semplice codifica binaria:
> lo si puo' applicare in tutti i casi in cui il sistema di conunicazione
> e' capace di distinguere, con prob. di errore trascurabile, un numero
> finito di diversi "simboli".
Certo! In genere si parla di digitale e di binario come di sinonimi. Ma il
binario � un casoi particolare, direi, di digitale.
Il digitale � comunque a stati discreti: almento due, ma non solo due....


> Un modem puo' eseere visto, in questo senso, come un "traduttore", da
> un tipo di codifica a un altro, adatti a diversi supporti, a diverso
> hardware, conservando sempre in modo "error-free" il carattere
> digitale di fondo; che quindi risulta, da questo punto di vista, un
> concetto astratto, di cui le diverse codifiche forniscono diverse
> rappresentazioni concrete.
Questo mi consola. Il modem come convertitore A/D non mi piaceva affatto.
Cmq vorrei sottolineare ulteriormente il messaggio: non credo a qualcosa di
intrinsecamente digitale o analogico. Dipende da come lo si usa. Una stessa
grandezza fisica variabile nel tempo o nello spazio, pu� essere usata
digitalmente o analogicamente. E' ovvio: l'"utilizzo" digitale preferirebbe
che magari il segnale fosse strutturato in un certo modo piuttosto che in un
altro, ecc. ecc.


Grazie
Received on Tue Jan 25 2005 - 00:11:11 CET

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