Bruno Cocciaro ha scritto:
> "Aleph" ha scritto nel messaggio news:j5si3l$3ac$1_at_news.newsland.it...
> > Bruno Cocciaro ha scritto:
> >> Per me la risposta e' semplicissima: nessuna bilancia misura una "massa
> >> immaginaria". Il significato di m^2<0 e' semplicemente questo:
> >> ad una certa particella (o, in generale, a un certo segnale) e' associato
> >> il quadrivettore (E,c*p) con E<c*p. Tutto qua.
> > La tua � una semplice tautologia non una risposta alla mia domanda: che
> > per avere p_mu*p^mu negativo sia necessario il verificarsi della
> > condizione algebrica E/c < p � un risultato banale.
> Assolutamente no. Nessuna tautologia.
Fammi capire bene.
Tu utilizzi una relazione (sto pensando alla relazione relativistica tra
energia, massa e impulso) definita in un preciso ambito, la relativit�
ristretta, tra grandezze fisiche definite perfettamente definite,
osservabili e con valori reali.
Dopodich� estendi la validit� della relazione sopraddetta in un differente
dominio cinematico-dinamico (v > c), mantenedola formalmente inalterata,
e poi il sottoprodotto negativo (assurdo IMHO) della massa immaginaria o,
il che � lo stesso, del quadrato della massa negativo, lo liquidi dicendo
semplicemente che quel termine non rappresenta pi� una massa nel nuovo
dominio, perch� una massa non � operativamente definibile per oggetti
superluminali, ma nello stesso tempo non dici una parola sul significato
fisico del nuovo termine?
A me pare un modo piuttosto incongruo di procedere, che evidenzia
oltretutto l'arbitrariet� dell'estensione a v > c di un termine (che � di
massa per v < c) privo di significato fisico.
> > La cosa meno ovvia � che una grandezza fisica come la massa che, al di l�
> > della sua definibilit� in termini operativi, � una grandezza osservabile,
> > possa assumere un valore immaginario, visto che le grandezze osservabili
> > assumono sempre valori reali.
> No, la massa non puo' mai assumere valori immaginari.
> Non capisco cosa tu possa intendere con "al di la' della sua definibilita'
> operativa". La massa e' definita operativamente in quel modo. E' scritto
> nella sua definizione che, per poter misurare la massa di un certo oggetto,
> quell'oggetto deve essere in quiete rispetto ad una bilancia, ne segue che
> la massa e', in quanto tale, *non definita* per enti che non possono essere
> in quiete rispetto ad alcun riferimento.
Ma non esistono solo le misurazioni operative (senn� staremmo freschi), ci
sono anche le leggi e le superleggi fisiche (i principi di conservazione).
Non � che per misurare la massa del muone hai bisogno di averlo fermo
accanto alla bilancia.
La massa immaginaria dei neutrini (elettronici, muonici o tauonici che
siano) mi sembra che oltretutto ponga dei problemi evidenti proprio alle
leggi di conservazione.
Prendi il decadimento beta (o qualche altra reazione ad libitum che
coinvolga neutrini mu o tau), come lo applichi il principio di
conservazione dell'energia (che considera le masse e non le masse al
quadrato) in presenza di masse immaginarie?
> Che poi, una volta definiti E e p, si osservi che il risultato della misura
> della massa di un oggetto, elevata al quadrato,
> coincide con la differenza
> E^2-p^2 a me pare che non comporti in alcun modo l'impossibilita' di
> esistenza di enti per i quali sia |p|>|E| non essendo mai questi enti in
> quiete rispetto ad alcun riferimento.
??????
Qui non sembri conseguente con le tue osservazioni precedenti.
In base a quanto hai affermato sopra sulla definizione operativa di massa
non dovresti proprio essere in grado di "misurarla" la massa di un oggetto
superluminale.
Saluti,
Aleph
[Hai messo p ed E in modulo, ma non sono grandezze fisiche definite
positive nella relativit� estesa?]
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Received on Wed Sep 28 2011 - 10:31:10 CEST