Re: Stelle e lampadine

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Tue, 24 Dec 2019 13:51:32 +0100

On 23/12/19 22:28, Gino Di Ruberto IK8QQM - K8QQM wrote:
> Il giorno lunedì 23 dicembre 2019 18:42:03 UTC+1, Soviet_Mario ha scritto:
>
>> alcuni parametri di fiamma che nn dipendono (o non solo) da
>> T, dipendono molto dalla struttura di cosa brucia e dai
>> frammenti nel plasma.
>
> Ciao Mario,
> i tuoi post sono dei capolavori,

ellapeppa dai ! Sono solo un gran "praticone" di certe cose :)

> oltre ad essere godibilissimi nella lettura.
> Altro che tabella dei vigili del fuoco! Conserverò questo post gelosamente!
> Mi hai fatto venire in mente due cose:
>
>
>


> la prima: ricordo un incidente ai box di Formula Uno, qualche anno fa; un povero meccanico (non ricordo la scuderia) iniziò a contorcersi dal dolore e a urlare; nessuno capiva quale problema avesse, finché non si capì che il poveretto stava bruciando vivo ma di fiamme praticamente invisibili; mi pare che si disse che fossero prodotte da etere, possibile o ricordo male? (cosa c'entra con la Formula Uno l'etere?)

me ne ricordo più d'uno simile. Uno è probabilmente quel che
dici. Un altro era in una gara di speedway : usavano
metanolo puro.
L'alcool metilico ha la fiamma probabilmente più incolore al
mondo, anche peggio del metano (e meno calda essendo meno
"energetico", e pulitissima : zero particolato).

E' possibile (ma non sono sicuro) che abbiano reso
obbligatori dei traccianti coloranti della fiamma (così come
è di legge odorizzare il metano che sarebbe completamente
inodore senza traccianti), non so cosa, magari qualche sale
solubile e volatile di sodio immagino, per il costo.

credo che anche come additivo per formula uno fosse usato
metanolo (ma non come combustibile puro, però magari avevano
taniche a parte stoccate per fare le miscele .... che hanno
il difetto di smistarsi col tempo assorbendo l'umido, perché
CH3OH e gli idrocarburi non è che si amino molto).

Circa l'etere, il dimetiletere si può usare come
combustibile dei DIESEL, ma è gassoso a T,P ambiente, quindi
non penso fosse lui.

L'etere etilico (quello "normale") non l'ho mai sentito
usare come additivo. Imho è eccessivamente detonante e
scalda da paura in un motore già spinto.
Tra l'altro stoccarne grosse quantità crea azzardo perché ha
una certa tendenza all'autoossidazione all'aria, specie in
recipienti di acciaio, e genera perossidi molto infiammabili
che si accumulano nei fondi. L'etere etilico "vecchio" è
veramente un azzardo di incendi ingovernabili, entra subito
in ebollizione in massa, peggio dell'acetone, e quindi poi
le fiamme si allungano in modo inverosimile.


Ricordo un incidente di laboratorio al secondo anno di univ.
Si filtrava su filtri di carta da sospensioni eteree, e poi
buttavano le cartine piegate nei cestini della rumenta a
fianco bancone.
Un tizio sagace pensò bene di buttarci un mozzicone (a suo
dire ben schiacciato) per non fare i dieci passi verso il
cestino in metallo col basculante dedicato o in un posacenere.
Fece un botto tremendo buttando per aria una secchiata di
roba svolazzante incendiata, con una fiammata più alta di
lui. Probabilmente era saturo di vapori stratificati :
mancava il vetro ed era una molotov.

Ancora più dell'incidente ricordo la scenata del Professor
Bondavalli, ora in pensione, che riunì tutti e fece un
discorsone generale sull'opportunità di continuare a
studiare piuttosto che andare a lavorare (altro che studiare
!). Era furibondo, lanciava occhiate da basilisco e pure gli
assistenti e ricercatori si mimetizzavano con le pareti.

P.S. .... divago, flusso di coscienza.
Anni dopo, da tesista, mi raccontò un altro aneddoto, su un
antico leggendario tesista farmacista, che doveva appunto
ridistillare dell'etere vecchio, fondi di bottiglie riuniti.

La prima cosa da farsi era con una specie di filiera a
estrusione con torchio, ficcarci dentro dei riccioli di
sodio metallo fresco appena estruso : per distruggere i
fetentissimi perossidi che nei fondi sono abbondanti
poi agitare con l'ancoretta magnetica a lungo, e solo dopo
distillare.
Ora il tizio fece tutto, ma non aprì l'acqua refrigerante
del condensatore.
Ora l'etere bolle sui 36° ed ha un calore latente di
evaporazione pure molto modesto. In altre parole da
condensare bene E' UN OSSO DURO. Infatti il refrigerante era
una doppia serpentina coassiale (raffreddata a acqua in modo
inverso : serpentina fredda, camicia a vapori, tipo il
cosiddetto rotavapor).
Per qualche minuto anche a secco un po' di vapori
condensano, ma poi il vetro si porta alla temperatura
dell'etere e cessa ogni condensazione.

Allora lasciano il tizio nella saletta (un cubicolo)
dedicato al distillatore da etere (sovradimensionato per la
maggior parte di altri solventi usati, tipo etanolo,
toluene, etc).

Questo genio dopo una mezzora che distillava, non notava
nemmeno che nel pallone di raccolta non c'era più nemmeno il
condensato iniziale : era evaporato e bollito via.
Il Prof Bondavalli racconta che aperta la porta,
insospettito, dentro c'era una sauna di vapori di etere, il
tizio se ne stava lì seduto a fissare la caldaia ormai quasi
vuota, con una pappetta di sodio e etossidi di sodio o altro
quasi a secco. Zero condensato.
Sta per accendere la luce e lui lo blocca terrorizzato e lo
fa uscire e ventilare. Una strizza dell'altro mondo, ci sarà
stati boh, due litri di vapori nell'aria. Forse il futuro
farmacista si era anestetizzato l'olfatto chissà !
Poi hanno aperto l'acqua e raffreddato a mano anche la
caldaia, che scottava, perché c'erano più solo residui


>
>
>
>

> la seconda: a proposito di fuochi d'artificio, a Malta nel 2001 ho visto quelli da giorno! Sono incredibili, visibili in pieno Sole, perché provocano l'emissione di fumi coloratissimi ma opacissimi alla luce!

urca ... mai visto né sentito. Fumogeni d'artificio. Che
bizzarri


> Sono rumorosi quanto i nornali fuochi di artificio luminosi notturni e sono anch'essi bellissimi, sebbene il genere sia così diverso; anche in tal caso, il livello tecnico raggiunto è notevole, con possibilità di riprodurre quasi qualunque colore! Che belli!

notevole ! Tra l'altro è anche molto molto più difficile
controllare il colore dei fumi, rispetto alle emissioni
spettrali

>
>> potassio : lilla debole,
>
> Sai? Il viola e, adesso, anche il lilla mi fanno impazzire, scientificamente parlando.
>

> Leggo che la lunghezza d'onda associata al potassio è 760 nm, al confine infrarosso dello spettro visibile, eppure si vede il lilla, colore affine al viola, all'altro estremo dello spettro visibile, mah!

eh purtroppo non ti so aiutare nel senso che non ho dati a
sufficienza (T di fiamma, salti energetici per poter usare
Boltzmann e calcolare le popolazioni dei due stati
contigui). Se non ricordo male, il sistema emette, al netto,
se è più popolato lo strato superiore, ed assorbe, al netto,
se è più popolato quello inferiore.

Però ci sono anche altri fattori che complicano il colore
percepito, specie se alla luce del giorno o anche neon e non
nel buio totale. Le luci "vaganti" dall'ambiente hanno un
certo carattere direzionale, quella della fiamma emette e/o
assorbe a caso, quindi a seconda dell'angolo tra
occhio-fiamma//occhio-luce ambientale, possono verificarsi
credo situazioni variabili tra la quota emissiva e quella
"sottrattiva".
Questo perché nella luce bianca ambiente ci sono quasi
sicuramente ANCHE le componenti emesse/assorbite.
Per avere una situazione strandardizzata e ridurre al minimo
anche la stray light, normalmente si usa una luce molto
direzionale per illuminare oggetti (qui non serve a niente,
sia chiaro, sottolineavo solo il problema angolare) e poi il
sensore col suo asse ortogonale all'asse ottico del sistema
illuminante, perché a 90° c'è meno influenza di luce
diffusa. Ora il contesto non è identico, ma il problema
della variabilità della componente colorata emessa/assorbita
in rapporto a quella stessa intensità spettrale derivata
dalla luce ambientale dipende appunto se osservi in
controluce, ortogonalmente, o meglio di tutto al buio.


Normalmente penso che i cationi che colorano le fiamme diano
sostanzialmente colori EMISSIVI (ossia a quelle T e deltaE,
lo stato alto sia più popolato di quello basso), e alcuni in
modo intensissimo (tipo il giallo sodio è mostruosamente
luminoso, e anche il rosso litio). Però in generale non
escludo che si possano anche instaurare, in certe parti
della chioma, magari viste pure in controluce, situazioni
ASSORBENTI (popolazioni inverse), nel qual caso il catione
assorbe più lambda spettrale dalla luce bianca di quanta ne
riemetta (magari in altra zona se ha vari livelli
accessibili) sotto lo stesso angolo spettrale, perché lui
assorbe da una direzione più collimata e riemette
nell'intero spazio simmetricamente.

Cmq il potassio è un viola strano, debole e pallido.

>
>


> Il viola mi aveva sempre fatto impazzire per il fatto che la sintesi additiva di rosso e blu dà viola, quindi un colore di lunghezza d'onda non intermedia, fino a quando non ho letto che i coni del rosso hanno un picco di sensibilità secondario nel blu profondo (tipo a 405 nm o qualcosa del genere) e quindi, per me, si è svelato l'arcano, vedi

anche io ne avevo letto proprio in questo NG, dove vari
utenti avevano sviscerato meglio la questione della
sensibilità dei coni.

> http://altrimondi.altervista.org/visione-dei-colori/
> grafico "curva di sensibilità dei coni";
> se ne è discusso in questo thread
> https://groups.google.com/d/msg/it.scienza.fisica/rKjkIORl-GQ/chTccnfLAwAJ

si mi ricordo di quel 3D, anche se non mi ricordo i dettagli.

> ricco di spunti interessanti.
> Ora ci si mette anche il lilla! :-)

il lilla che invoglia ? :) lol

>
>> ciao Gino !
>> Buon Natale
>
> Grazie 1000, Mario, sei gentilissimo.
> Tantissimi auguri di buon Natale anche a te,
> Ciao.

Riciao. Rinnovo :)

> --
> Gino Di Ruberto, IK8QQM
> (american callsign K8QQM),
> ID DMR: 2228273
>


-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Tue Dec 24 2019 - 13:51:32 CET

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