eltape wrote:
> come si pu� spiegare il fenomeno della riflessione della tensione e/o
> della corrente che pu� accadere nei cavi di segnali come ad esempio il
> cavo coassiale a 75 ohm?
Una linea bifilare (ad esempio un coassiale) puo` portare energia
elettromagnetica indipendentemente nelle due direzioni. Puoi avere un
segnale che viaggia verso sinistra e uno contemporaneamente che viaggia
verso destra (linearita` e bidirezionalita` della linea).
Ciascuno di questi segnali elettromagnetici puo` essere studiato come
onda elettromagnetica che si propaga fra i due conduttori, oppure, puoi
vederla come tensione e corrente sui conduttori. La tensione fra i due
conduttori e` legata al campo elettrico e la corrente e` legata al campo
magnetico.
La geometria della linea impone che la componente elettrica e la
componente magnetica dell'onda che va in una direzione, stiano fra di
loro in una ben determinata relazione. Questo vuol dire che anche se
guardi tensione e corrente, queste sono legate da un rapporto costante,
che si chiama impdenza caratteristica della linea. Se metti una data
tensione su una estremita` della linea, l'onda elettromagnetica che si
genera e si propaga lungo la linea, fa si` che la corrente assorbita sia
pari alla tensione applicata diviso per la impedenza caratteristica.
Adesso vediamo cosa capita alla fine della linea, ricordando due fatti
base: la lina riesce solo a trasportare una onda con un determinato
rapporto V/I (caratteristica della linea), mentre il carico in fondo
alla linea richiede un rapporto V/I che puo` essere diverso, e che e`
dato dalla legge di ohm.
Se l'onda em che arriva sul carico trova un carico che e` disposto, data
una determinata tensione, ad assorbire proprio la corrente che stava
anche arrivando lungo la linea (cioe` se la resistenza di carico ha lo
stesso valore della impedenza caratteristica della linea), allora linea
e carico vanno d'accordo, e non capita nulla di strano: e` come se la
linea continuasse uniforme per lunghezze illimitate.
Se invece carico e linea hanno impedenze diverse, capita che la linea
"non molla" sul voler portare il suo rapporto carattersitico V/I, ma
anche il carico non rinuncia a seguire la legge di ohm. Quello che
capita all'estremita`, per mettere d'accordo questa discrepanza di
rapporto V/I, e` che si crea un'onda riflessa, che quindi torna
indietro, e che ha ancora il rapporto V/I carateristico della linea.
La sovrapposizione (=somma) di queste due onde, di ampiezza e fase
opportune, fa si` che sull'estremita` il totale faccia proprio il
rapporto V/I che il carico sta consumando. Il carico e` contento perche'
rispetta la legge di ohm (e non potrebbe fare diversamente), e la linea
pure segue i suoi principi di funzionamento perche' porta due segnali
(uno che va e l'altro che torna), ciascuno dei due con l'impedenza
caratteristica della linea, e la somma di questi due segnali, alla fine
e` proprio tale da andare d'accordo con il carico.
Perch� inserendo la resistenza terminale a 75
> ohm il fenomeno si annulla?
Vedi sopra: non e` necessario avere una onda riflessa per mettere
d'accordo il rapporto V/I che puo` fornire la linea con l'onda che va
avanti con il rapporto V/I del carico.
> Altra curiosit�: dove vengono misurati
> questi 75 ohm? In che condizioni? A cavo aperto oppure
> cortocircuitato? E con che lunghezza di cavo? Riferito a quale
> frequenza di alimentazione? Grazie.
Su questo passo, nel senso che prima sarebbe opportuno che fosse chiaro
quanto ti ho detto prima.
--
Franco
Derzeit keine Unterschrift verf�gbar.
Received on Mon Jan 17 2005 - 23:59:55 CET