Re: Sempre lei: teoria della relativita'

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 16 Jan 2005 13:50:12 +0100

"Roby" <roby.xy_at_virgilio.it> wrote in message
news:14253da3.0501141453.1fc3859c_at_posting.google.com...

Innanzitutto vorrei esprimere il mio disappunto per il fatto che
recentemente si sia diffusa, da parte di alcuni utenti (Agatino, Bruno e ora
Roby), la antipaticissima, nonche' scomoda, pratica di spezzare i thread.
Ritengo la cosa decisamente irriguardosa nei confronti degli altri utenti e
personalmente mi augurerei un intervento da parte dei moderatori per porre
rimedio alla cosa (incidentalmente tutti e tre questi utenti oltre ad usare
questa pratica, sono comparsi di recente, hanno le stesse opinioni riguardo
all'uso della parola "massa" in relativita' ... strane coincidenze).

Passo alla sostanza

> >di Pauli ' Teoria della Relativit�' e di Einstein 'Il significato della
> >Relativit�'. In nessuno dei due ho trovato esplicitamente
> >affermato che la massa
> >dipende dalla velocit� secondo la formula da voi discussa...
>
> I due libri che hai citato li ho anch'io; per quanto riguarda
> il libro di Einstein, non si trova esplicitamente
> il discorso della massa che varia con la velocit�;
> ma si trova che l'energia varia con la velocit�, insieme
> al fatto che massa ed energia sono soltanto espressioni
> differenti della medesima cosa.

Beh, in quel libro, che viene pubblicato nel 1921, Einstein dice anche
esplicitamente:
"La massa di un corpo non e' una costante ma varia al variare della sua
energia" (pag 45)
inoltre, come e' ben noto, Einstein nell'articolo del 1905 parla anche
(addirittura!!!) di massa trasversale e massa longitudinale.
Il libro e' del 1921.

Come dicevo in precedente post, Einstein sulla questione arriva solo in
tarda eta' ad abbracciare la posizione che oggi mi sembra sia quella della
maggior parte dei fisici piu' autorevoli. D'altra parte che lui sapesse bene
cosa voleva dire e' ovviamente indubbio. La questione a me pare
esclusivamente di carattere didattico. Il punto e' se parlare di massa
relativistica (cioe' definire un ente, appiccicare a quell'ente un nome)
puo' servire a qualcosa o serve solo a generare casini (naturalmente i
casini si generano per chi le cose le sta imparando, non per chi gia' le
sa). Puo' darsi che negli anni Einstein abbia notato che l'uso della parola
"massa" con diverse accezioni genera casini per cui si sia convinto del
fatto che la cosa migliore sia quella di usarla nella sola accezione di
invariante.

Nel 1948 in una lettera a L. Barnett (citata in Adler (1987) "Does mass
really depend on velocity, dad?", American Journal of Physics, 55, 739-743)
Einstein si esprime in questi termini:
"Non e' utile introdurre
M = m / (1 - v^2/c^2 ) ^ (0.5)
come concetto di massa di un corpo, non essendo infati possibile darne
alcuna definizione chiara. E' meglio non introdurre nessun'altra massa oltre
m. Piuttosto che introdurre M, e' preferibile utilizzare le espressioni
della quantita' di moto e dell'energia di un corpo in moto".

> D'altra parte Einstein non ha mai contestato la formula:
>
> m=m(0)/sqrt(1-v^2/c^2)

Questo e' falso, come mostrato dalla lettera a Barnett citata sopra.

Boniolo e Dorato, nel saggio "Dalla relativita' galileiana alla relativita'
generale" in "Filosofia della Fisica" a cura di Boniolo, Mondadori 1997,
dopo aver discusso la questione citano i passi di Einstein in "Il
significato della relativita'" e nella sua lettera citata nell'articolo di
Adler, poi chiudono dicendo:
   "Dunque, sembra che l'interpretazione finale einsteniana della
relativita' speciale sia proprio quella che abbiamo sostenuto qui sopra.
Ossia un'interpretazione che considera del tutto superflua l'introduzione
della massa relativistica (e ancor di piu' delle masse longitudinale e
trasversale) in quanto tutto puo' essere spiegato ricorrendo ai nuovi
concetti relavistici di quantita' di moto e di energia, ossia di 4-impulso.
Eppure sorprendentemente, come detto, in quasi tutti i testi che parlano di
questo problema si continuano a utilizzare nozioni ambigue che non hanno
alcuna motivazione di essere introdotte se non quella di essere un retaggio
di un modo classico di parlare.
   A questo punto vorremmo concludere con la risposta che C. Adler da' alla
domanda postagli finzionalmente da suo figlio che intitola il suo saggio.
Ossia alla domanda: "Does mass really depend on velocity, dad?", egli
risponde <<No! Anzi si'! ... In realta' no, ma non dirlo al tuo
professore!>>.

> Roby

Ciao, rinnovo l'invito a non spezzare i thread.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun Jan 16 2005 - 13:50:12 CET

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