Il 04 Gen 2005, 21:20, "the Volk"
<thevolk2001_at_yahoo.it> ha scritto:
> Mah secondo me e` vero se ho capito bene il problema.
> Si prenda la situazione in cui i due conduttori
> sono vicini. S� allontanino ad una distanza pressoche`infinita compiendo
> cosi`un lavoro L1.
> A questo punto ci siamo ricondotti al caso in cui i due conduttori
> sono isolati e per separare le cariche faremo ora un lavoro L2.
> Quindi se i due conduttori sono gia`isolati faremo una quantita`L1 di
> lavoro in meno.
L'induzione e' ardua da comprendere per questo caso, l'energia
della ridistribuzione non puo' essere compresa in termini di Q(V) * dV.
Occorrerebbe poter considerare i coefficienti di mutua induzione.
Per quel che dici: sarebbe come dici se i due conduttori si respingesse-
ro. Mentre invece a me risulta attrazione. Dovrebbero attrarsi perche'
la distribuzione di carica rimane su ciascun conduttore globalmente
nulla, quello che possiamo dire e' che, fin quando le cariche prossime
sono opposte in segno prevarra' un effetto attrattivo. Questo si puo'
dimostrare ragionando sulle linee di Faraday con argomenti topologici.
Quindi mi sento di poter osservare che quel che ha indotto Alex in
inganno e' il non aver considerato gli effetti di mutua induzione,
sulle sorgenti del campo. O, semplicemente, la variazione del campo.
> > Grazie
>
> Ciao
>
> the Volk
>
>
>
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>
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Received on Sat Jan 08 2005 - 23:59:29 CET