Re: è corretto dire che...

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Sat, 08 Jan 2005 10:28:32 +0100

Alex wrote:
...
> Io la vedo cos�. Il fotone esiste solo in moto e come tale ha una massa non
> nulla. Che poi l'abbia nulla a riposo, ok, � indubbio. Ma parliamo di
> qualcosa che non esiste. Nel mondo delle cose che "esistono" il fotone ha un
> amassa non nulla.
>
> Dove sbaglio?


Nel fatto che un fotone non puo' essere a riposo. Anzi, lascia stare per
un po' il concetto di "massa a riposo" visto che sembra confondere le
idee. Pensa piuttosto al fatto che la dinamica di un oggetto puntiforme
dipende da un parametro m0 che non varia da col cambiare dei sistemi di
riferimento e che da' la relazione tra energia e modulo del momento.

Per il fotone questo parametro vale zero.

Sulla domanda piu' generale, il motivo per cui la definizione di
"materia" come "dotato di massa" , per quanto adottata in molti libri
scolastici (ma non solo) , fa venire in mente filosofie un po' retro',
e' che spesso non serve poi a niente di concreto.

Di fatto, come per tutte le definizioni, il problema e': a che serve ?

Uno degli scopi importanti di una definizione e' di creare due inisemi:
quello degli elementi che soddisfano la definizione e il suo complemento.

A che puo' servire la definizione che riporti? Se la applico usando la
massa invariante (m0) mi direbbe che tutte le particelle sono materia ma
non i fotoni.

Questa separazione dei fotoni dal resto delle particelle puo' avere o
meno un senso. Se mi serve a mettere in evidenza che per i fotoni non ho
nessun riferimento in cui siano in quiete con tutte le conseguenze
formali del caso, puo' anche funzionare.

In altri casi serve solo a riproporre in forma nascosta vecchi concetti
della fisica del passato. Per esempio una separazione tra materia ed
energia.
Poteva funzionare piu' di un secolo fa, prima della relativita' e della
MQ, quando si vedeva la luce come una "perturbazione dell' etere", come
energia delle onde di etere...
Dove l'etere era una sostanza (materiale ?) ma non le sue perturbazioni.

Oggi i modelli sono molto diversi. E non si capisce perche' un fotone,
caratterizzabile da ben precisi valori di quantita' fisiche individuali
*misurabili* (momento, elicita', energia) debba stare in un insieme
distinto da quello di tutte le altre particelle (col rischio di doverci
poi rientrare se venisse fuori che una massa invariante piccolissima ma
non nulla ce l' avesse! Basti pensare a cosa sta succedendo col neutrino !).

Giorgio
Received on Sat Jan 08 2005 - 10:28:32 CET

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