"ugo" <ugoghione_at_tin.it> ha scritto nel messaggio
news:59Dzd.333335$b5.16349355_at_news3.tin.it...
> Un presunto esperto di geofisica ha affermato a proposito del recente
> terremoto che l'onda dello tsunami si muoveva ad una velocit� di oltre 500
> km/h, sinceramente la trovo una velocit� un po' pazzesca, qualcuno pu�
> fare delle precisazioni?
> Ugo
Tutto cio' che e' stato detto in questi giorni e' purtroppo vero e
verificato da esperienze del passato.
La velocita' V di propagazione di un'onda marina e' data da un'espressione
alquanto complessa che e' funzione della profondita' P e della lunghezza
d'onda L, tuttavia nel caso di acque basse (P < L/20) la formula si
approssima a V = (g P)^(1/2) ossia V dipende unicamente dalla profondita'.
La velocita' di un'onda Tsunami va calcolata con la precedente formula in
quanto si presenta come un'onda in acque basse qualunque sia la profondita'
del fondale (L>>>P), infatti mentre le lunghezze d'onda dalle onde generate
dal vento raggiungono al massimo alcune centinaia di metri, quelle Tsunami
hanno valori di diverse centinaia di Km.
Considerando ad esempio L=600 Km e P=3 Km e' certamente verificata la
condizione P<L/20 e la velocita' diventa V=(9,81 x 3000)^(1/2)=171 m/s=618
Km/h che giustifica le velocita' indicate di 700-800 Km/h.
Occorre aggiungere che in base alla teoria delle onde marine tutte le
particelle d'acqua, che ne costituiscono il profilo, descrivono in realta'
delle le orbite circolari di diametro che decresce esponenzialmente con la
profondita': con P=L/2 il diametro e quindi l'altezza dell'onda e' appena
4/100 di quello superficiale (nel caso di un'onda alta 1 metro ed avente
L=100 m, ad una profondita' di 50 m il moto ondoso e' di appena 4 cm).
Nel caso di onde normali l'azione in profondit� � quindi praticamente nulla
mentre in quelle Tsunami, a causa delle grandi L, tutto lo strato verticale
viene coinvolto dal moto ondoso.
Avvicinandosi alle coste si determinano vari fenomeni tra cui quello piu'
evidente e' una deformazione del profilo dell'onda con un aumento della sua
ripidita' causata dalla maggiore velocita' con cui si muove la cresta (parte
piu' alta dell'onda) rispetto al cavo (parte piu' bassa). Il cavo si muove
in profondita' minori per cui la cresta avanza piu' velocemente (V=f(P))
determinando una riduzione della lunghezza d'onda ed un aumento dell'altezza
(da 50-100 cm si passa a 10-30 m). Tale fenomeno e' simile a quello dei
cavalloni marini delle nostre spiagge.
Mauro
Received on Thu Dec 30 2004 - 09:17:03 CET
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