acqua e memoria

From: Andy Mc Nab S.a.s <nospammer75_at_yahoo.co.uk>
Date: Sat, 18 Dec 2004 12:48:25 +0000 (UTC)

La memoria dell'acqua
Philip Ball - Nature

La vita e le opere di Jacques Benveniste ci forniscono preziosi
insegnamenti su come affrontare la scienza anomala, dice Philip Ball.
Jacques Benveniste, che ha dato al mondo la 'memoria dell'acqua', �
morto a Parigi il 3 Ottobre. Sar� certamente ricordato per l'espressione
che le sue opere hanno ispirato, che � diventata il titolo di una
commedia e di una canzone rock, come pure un'immagine del parlare
quotidiano.
Ma la sua controversa carriera ha anche messo in evidenza la complessa
questione di come affrontare gli aspetti marginali della scienza, una
problematica in cui la stessa Nature � rimasta strettamente invischiata.
In Francia, Benveniste era una celebrit�, e non � difficile capire
perch�. Era un uomo di spettacolo carismatico che sapeva come brandire
un fioretto retorico. Il suo parlare di caccia alle streghe, clero
scientifico, eresie e 'persecuzioni in stile Galileo' ben si adattavano
a coloro che hanno l'inclinazione a considerare la scienza come
un'arrogante Inquisizione dei tempi moderni.
Ha rievocato immagini di un'ortodossia conservatrice, i cui accoliti
erano scandalizzati da una scoperta innovativa che demoliva le loro
dogmatiche certezze. Era, ha asserito, un Newton che sfida un gretto
cartesianesimo meccanicista.
Andando indietro al 1988, comunque, Benveniste era parte integrante
dell'establishment. Era il direttore senior dell'Unit� 200
dell'organizzazione medica francese INSERM, in Clamart, che studiava
l'immunologia delle allergie e delle infiammazioni.
Tale era quando invi� il suo famoso articolo a Nature1. In tale
articolo, riportava che alcuni dei globuli bianchi del sangue chiamati
basofili, che controllano la reazione del corpo agli allergeni, possono
essere attivati in modo da produrre una risposta immunologica a
soluzioni di anticorpi che sono stati diluiti cos� tanto da non
contenere affatto nessuna di queste biomolecole.

Risultato incredibile
Era come se le molecole d'acqua in qualche modo mantenessero una memoria
degli anticorpi con cui erano venute a contatto in precedenza, cosicch�
rimaneva un effetto biologico quando gli anticorpi non erano pi�
presenti. Ci�, sembrava, validava le affermazioni riguardanti le
altamente diluite medicine omeopatiche.
Dopo un lungo procedimento di revisione, in cui i referees insistevano
nel voler vedere l'evidenza che l'effetto potesse essere replicato in
altri tre laboratori indipendenti, Nature pubblic� l'articolo.
L'editore, John Maddox, vi pose come prefazione un commento editoriale
intitolato 'Quando credere all'incredibile', che ammetteva: "Non c'�
un'oggettiva spiegazione di queste osservazioni".
Naturalmente, l'articolo fece sensazione. "L'Omeopatia trova un supporto
scientifico", afferm� Newsweek. Ma nessuno, incluso Benveniste, pose
particolare attenzione alla critica questione di come un tale effetto
'memoria' potesse essere prodotto.
L'articolo stesso offriva soltanto l'indizio, dal valore intrinseco
abbastanza insensato, che "L'acqua potrebbe agire come uno 'stampo' per
le molecole [degli anticorpi], per esempio grazie ad una rete infinita
di ponti-idrogeno, oppure grazie a campi elettrici e magnetici".
L'idea che le molecole di acqua, collegate da legami a idrogeno che
durano soltanto circa un picosecondo (10-12 secondi) prima di rompersi e
riformarsi, potessero in qualche modo aggregarsi in durevoli imitazioni
di anticorpi sembrava assurdo.
Altri gruppi furono di conseguenza incapaci di replicare l'effetto, ed i
risultati indipendenti che i "referees" avevano chiesto non furono mai
pubblicati. Ulteriori esperimenti condotti dal gruppo di Benveniste, in
condizioni di doppio cieco, sotto la sorveglianza di Maddox,
dell'illusionista e smitizzatore delle pseudoscienze James Randi e
dell'investigatore di frodi Walter Stewart, non riusc� a verificare i
risultati originali.
L'articolo di Nature non fu mai ritrattato, ma Maddox in seguito
comment�, "La mia personale convinzione � che bisogna ancora mostrare
che esista un fenomeno da dover spiegare" (vedi "Onde causate da
diluizione estrema").

Biologia digitale
Benveniste non fu smosso dall'ondata di scetticismo, derisione perfino,
che accolse le sue affermazioni. Alla DigiBio, l'azienda che fond� a
Parigi nella scia della controversia, escogit� un'altra spiegazione per
i suoi strani risultati. Le biomolecole, disse, comunicano con le loro
molecole recettori emettendo segnali elettromagnetici a bassa frequenza,
che i recettori captano come radio sintonizzate su una specifica
lunghezza d'onda.
Benveniste ha affermato di essere capace di registrare questi segnali in
modo digitale, e riproducendoli di nuovo alle cellule in assenza delle
molecole stesse, di riprodurre i loro effetti biochimici, inclusa
l'attivazione di una risposta di difesa nei neurofili, che uccidono le
cellule aggressori2.
Le domande che questo fa sorgere sono, ovviamente, senza fine. Perch�,
se questo � il modo in cui le biomolecole funzionano, dovrebbero mai
darsi la pena di avere a che fare con la complementarit� di forma?
(Quando lo chiesi a Benveniste, disse qualcosa su degli auricolari fatti
in tal modo da adattarsi all'orecchio.)
Come potrebbe una molecola fare da antenna per delle lunghezze d'onda
elettromagnetiche di diversi chilometri? E che c'entra la memoria
dell'acqua con tutto ci�? Benveniste propone che la trasmissione del
segnale coinvolga in qualche modo i `dominii di coerenza quantistica''
proposti in un articolo3 che ora sembra essere invocato ogniqualvolta si
parli della "stranezza" dell'acqua � ad esempio per spiegare la fusione
fredda.

Accecato dalla scienza
I dettagli non erano, disse Benveniste, di sua responsabilit�. Era un
immunologista, non un fisico.
Ma il suo fallimento nel semplificare il suo sistema sperimentale cos�
che potesse chiarificare le precisa natura degli effetti che aveva
affermato di vedere, o i meccanismi che li causavano, deluse la scienza
rigorosa. Benveniste avrebbe potuto certamente testare la sua teoria
della trasmissione radio al livello dei semplici sistemi molecolari, in
assenza di cellula.
Non ho trovato alcuna evidenza che abbia mai concepito tali esperimenti:
rimase al livello delle cellule, dei tessuti o degli interi organismi,
dove un nesso diretto causa-effetto � difficile da tracciare e sono
necessari test statistici per ottenere risposte significative dai
campioni di controllo. La conferenza che vidi tenere da lui e dai suoi
collaboratori lo scorso Giugno era un'accecante bufera di istogrammi.
Non c'� dubbio che Benveniste era genuinamente convinto che si fosse
imbattuto in qualcosa di rivoluzionario. E' un peccato che rimase
isolato (avrebbe potuto avere una parte in ci�), cosa che ha significato
che l'indagine genuina delle sue strane scoperte fu intralciata da
atteggiamenti presi da tutti i lati.
Ma il fatto che � `la memoria dell'acqua', non la `biologia digitale',
per cui egli verr� ricordato, evidenzia un punto che secondo me Jacques
non riusc� ad apprezzare: il suo lavoro and� a risuonare in un potente e
persistente mito culturale riguardante le propriet� miracolose
dell'acqua. E sotto l'influenza del mito, pu� essere difficile non
perdere la testa.

Bibliografia
1) Davenas E., et al. Nature, 338. 816 - 818 (1988).
2) Thomas Y., et al. Medical Hypotheses, 54. 33 - 39 (2000).
3) Del Giudice E., Preparata G. & Vitiello G. Phys. Rev. Lett., 61. 1085
- 1088 (1988).

 

Lettera aperta a NATURE
La morte di Jacques Benveniste

La colonna di Philip Ball[1][1] su NATURE ci fornisce preziosi
insegnamenti su come affrontare la rozza e anomala cattiva informazione

Siamo stati rattristati dall'apprendere dalla colonna on line del numero
di Nature dell'8 Ottobre 2004 della morte di Jacques Benveniste. La sua
morte ha sollecitato Nature a pubblicare una strana commemorazione
dell'evento a cura di Philip Ball, intitolato: La memoria dell'acqua e
sottotitolato: La vita e le opere di Jacques Benveniste ci forniscono
preziosi insegnamenti su come affrontare la scienza anomala, dice Philip
Ball.
Troviamo questa "commemorazione" di un particolare cattivo gusto.
Inoltre � male informata ed � questa cattiva informazione che ci ha
sollecitato a scrivere questi commenti addizionali.
Notiamo in primo luogo che Philip Ball non � mal disposto verso Jacques
Benveniste, ma come potrebbe esserlo, tenendo in mente che Benveniste
aveva circa 300 pubblicazioni riconosciute a livello internazionale?
Inoltre, � stato Direttore senior dell'organizzazione di ricerca medica
francese INSERM, Unit� 200, relativa all'immunologia di allergie ed
infiammazioni. Fu cattiva sorte di Jacques Benveniste che i suoi
esperimenti sembrassero confermare che l'acqua abbia una memoria (in
linea con le correnti idee nell'omeopatia). Non sorprendentemente, ci�
produsse un conflitto con l'establishment scientifico.
Comunque, ci� conduce al primo insegnamento che quest'intero episodio
(che arriv� a coinvolgere Nature) ci dovrebbe fornire:

la supremazia delle osservazioni sperimentali.
La maggior parte della ricerca scientifica � progettata per svelare il
comportamento del Mondo Naturale da scoprire tramite la sperimentazione.
Ora potrebbe benissimo darsi che le osservazioni sperimentali in un dato
campo siano errate ed � certamente importante stabilirne la validit�.
Comunque, esse non sono mai "sbagliate" solo perch� sfidano l'ortodossia
scientifica prevalente; una delle funzioni della teoria � cercare
spiegazioni in termini di modelli credibili.
A questo punto citeremo Philip Ball:
"Le biomolecole, egli (Benveniste, N.d.t.) dice, comunicano con le loro
molecole recettori emettendo segnali elettromagnetici a bassa frequenza,
che i recettori captano come radio sintonizzate su una specifica
lunghezza d'onda. Benveniste ha affermato di essere capace di registrare
questi segnali in modo digitale, e riproducendoli di nuovo alle cellule
in assenza delle molecole stesse, di riprodurre i loro effetti
biochimici, inclusa l'attivazione di una risposta di difesa nei
neurofili, che uccidono le cellule aggressori. Le domande che questo fa
sorgere sono, ovviamente, senza fine. Perch�, se questo � il modo in cui
le biomolecole funzionano, dovrebbero mai darsi la pena di avere a che
fare con la complementarit� di forma?"

Ora, il Dr. Ball dovrebbe spiegare al curioso ed attento lettore se,
quando e dove qualcuno ha mai mostrato in un modo scientificamente
riproducibile che le biomolecole interagiscono non solo meccanicamente
ma anche grazie alla loro complementarit� di forma. Si tratta di
"mitologia scientifica" o di qualcosa altro?
Dunque, con in mente la meravigliosa immagine delle colorate
biomolecole-Lego che si muovono in giro casualmente nello spazio e, di
tanto in tanto, si incastrano magicamente tra loro, porremo al Dr. Ball
un'altra domanda.
Ha mai provato ad effettuare un semplice calcolo per ordini di grandezza
per provare a cominciare a capire quanto tempo sarebbe necessario a
partire dalla sua decisione di muovere la penna e l'atto reale della sua
mano che scrive, se le biomolecole colorate nel suo corpo aderissero
alla fantasiosa immagine proposta?
Notiamo che il modello ad epicicli del moto planetario era almeno capace
di calcolare i moti osservati senza invocare assurde contraddizioni; il
modello delle colorate biomolecole-Lego � capace di fare altrettanto?

Continuiamo, citando ancora il Dr. Ball:
"Benveniste propone che la trasmissione del segnale coinvolge in qualche
modo i "Dominii di Coerenza Quantistica" proposti in un articolo - Del
Giudice E., Preparata G. and Vitiello G., Phys. Rev. Lett. 61, 1085-1088
(1988) � che ora sembra essere invocato ogniqualvolta si parli della
"stranezza" dell'acqua � ad esempio per spiegare la fusione fredda".

Notiamo anche qui la stessa noncuranza del contenuto scientifico del
soggetto in discussione. Il Dr.Ball non critica il contenuto
dell'apparentemente misterioso articolo "che ora sembra essere invocato
ogniqualvolta si parli della stranezza dell'acqua". Non crediamo che sia
incapace di criticare l'articolo ma semplicemente non lo fa. Sta
chiaramente facendo qualcos'altro; sta collegando l'articolo misterioso
con un altro soggetto che non piace a Nature, la cosiddetta Fusione
Fredda. Per ci� che ne sappiamo nessuno ha mai proposto che la Fusione
Fredda debba essere spiegata dalle propriet� dell'acqua. La sola
connessione � nel fatto che due degli autori (Del Giudice e Preparata)
hanno anche lavorato per dare una spiegazione teorica dell'argomento.
Comunque l'obiettivo del Dr.Ball sembra essere quello di voler dedurre
che la Fusione Fredda � un ulteriore esempio di scienza anomala.
Notiamo anche che il Dr.Ball (l'autore del libro di divulgazione
scientifica "H2O � una biografia dell'acqua") ha citato soltanto uno dei
pi� vecchi articoli teorici sull'argomento, trascurando cos� le ampie
evidenze fisiche e chimiche che dimostrano che l'acqua manifesta
qualcosa di simile all'isteresi. S�, l'acqua mostra qualcosa come una
"memoria" della sua storia esattamente come per il comportamento dei
materiali ferromagnetici che non pu� essere attribuito ad un'ipotetica
differenza della composizione molecolare tra il materiale magnetizzato e
quello normale. E' per questo motivo che aggiungiamo una bibliografia di
questi articoli "dimenticati".
Abbiamo provato a capire quale possa essere il vero proposito della
strana "commemorazione" del Dr.Ball. Per ci� che possiamo dire sembra
essere un tentativo di giustificazione per lo strano comportamento di
Nature nell'intera questione. Jacques Benveniste era uno sperimentale,
non un teorico. Sperava che il contatto con la Natura potesse condurre
ad un'esplorazione della teoria soggiacente. Invece produsse una visita
dell'editore di allora Sir John Maddox, dell'illusionista James Randi e
del sedicente investigatore di frodi Walter Stewart cosa che Benveniste
descrisse come uno "spettacolo da circo". Non sappiamo se i risultati
ottenuti da Jacques Benveniste supereranno la prova del tempo ma la tesi
generale, che l'acqua ha una memoria (cio� che esistano fatti
sperimentali che possiamo definire "fenomeni idroisteretici", Ndt), �
stata supportata da molte altre ricerche. C'� qui da considerare che la
prossima fase dell'investigazione delle Scienze naturali si dimostrer�
certamente difficile. A noi sembra che richieda delle intuizioni
sull'interazione dei campi magnetici con la materia, sulla prevalente
errata interpretazione della Meccanica Quantistica, la comprensione del
vuoto e del vuoto quantistico, delle fluttuazioni quantistiche, della
relativit� particolarmente nella sua connessione della teoria di
rinormalizzazione, tutto ci� conducendo all'elettrodinamica quantistica
e allo studio della coerenza. Forse non c'� quindi da sorprendersi che
la QED non � ben compresa dal pubblico scientifico ma questa non � una
giustificazione per marchiare delle nuove ricerche come scienza anomala.

Veniamo al secondo insegnamento che questo episodio dovrebbe insegnarci:
Se non capisci un argomento, allora non dire nulla. Soprattutto, non
dire che qualsiasi cosa tu non capisca debba essere sbagliato.



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