Re: Sempre lei: teoria della relativita'

From: dan <dan_at_asdf.itr>
Date: Wed, 15 Dec 2004 11:48:06 GMT

                    Il 14 Dic 2004, 21:43, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:

> Tu puoi fare tutte le ipotesi che vuoi, ma a patto che non siano in
> contrasto con le leggi fisiche.
> Quel satellite non esiste perche' *non puo' esistere*: non puo' stare
> in orbita attorno alla Terra a avere una velocita' maggiore di 8 km/s.
> Non e' in tuo potere, e di nessuno...
>
Scusa quali leggi violerebbe?
Cmq facciamola piu' generale: *ipotizziamo* una massa (anche piccola), che
viaggi con velocita' prossime a quella della luce; tale massa, passando in
prossimita' di un altro corpo, causerebbe effetti gravitazionali diversi,
rispetto al caso in cui questa massa passasse vicino al corpo con velocita'
molto inferiori (ad es. 8 Km/s)? Spero che ora sia piu' chiaro il mio
quesito.

> Avevo scritto "lo dicono in tanti" e avrei potuto aggiungere "inclusi
> molti testi universitari". Lo sapevo benissimo.
> Ma il fatto che qualcosa sia scritto inun libro non garantisce che sia
> giusto!

Alt! Il tuo discorso puo' andare bene se applicato ad un testo divulgativo;
si "presuppone" che parlando di un testo scientifico adottato presso una
universita', e scritto da un ordinario di fisica, non debba contenere errori
concettuali su quello che fino ad oggi si ritiene una teoria valida; anche
perche' si ritiene che oltre all'autore almeno un altro paio di persone
competenti abbiano potuto accedere e correggere eventuali errori presenti
nelle bozze. Inoltre se tu metti in dubbio la correttezza del concetto
espresso nel libro, sulla relativita', allora sono costretto a mettere in
dubbio tutto il resto (chi mi garantisce che non sia sbagliata anche
l'esposizione della dinamica del punto materiale, ad esempio?) ed il libro
andrebbe gettato dalla finestra insieme a chi lo ha scritto; ma siccome mi
sembra che questo libro sia stato adottato da tutti i professori di fisica
ad ingegneria (qui a roma) ed anche per diversi anni, mi porta a concludere
che le nozioni che sono presenti nel testo siano corrette.


> (Va da se' che neppure quelo che dico io e' garantito che sia giusto
> ;-) )
> E allora come si fa?
> Si legge, si studia, si confronta...
>
Non ho mai affermato il contrario.

> Nel caso specifico, Sette, comn tanti altri, dicono che la gisuta
> espressione della q. di moto relativistica e'
> m0*v/sqrt(1-(v^2/c^2)).
> E fin qui siamo tutti d'accordo.
> Poi ne deducono *indebitamente*: quindi la massa passa da n0 a m =
> ecc.

Mi stai dicendo che allora la relazione m=m0/sqrt(1-(v^2/c^2)) e' sbagliata?
Se e' cosi' mi dovresti fornire dei riferimenti bibliografici che possano
provare questa tua affermazione.

> Questo perche' si pretende di avere per forza p = mv. Ma chi l'ha
> detto che debba essere cosi'? E che questa sia la sola possibile
> definizione di massa?
>
> Ti avevo gia' avvisato che in rel. F=ma non vale: infatti se tenti di
> scrivere F=ma con la definizione di m vista sopra, ottieni una legge
> *sbagliata*. E questo e' noto a chiunque, non lo dico io.
> Funziona solo se la forza e' perpendicolare alla traiettoria, come
> per es. nel caso di moto circolare uniforme che ti avevo gia' citato (e
> l'avevo fatto di proposito, perche' sapevo dove saremmo andati a
> parare...)
>
Infatti Sette dice chiaramente che la formulazione F=ma del 2� principio in
relativita' non e' valido; adotta pero' la formulazione F=d(mv)/dt. E da
uqesta poi afferma : "...E' possibile allora vedere come questa condizione
imponga che in un sistema inerziale la massa del punto materiale dipenda
dalla velocita': m=m0/sqrt(1-(v^2/c^2))..."
 
       

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Received on Wed Dec 15 2004 - 12:48:06 CET

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