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From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Thu, 16 Dec 2004 21:24:41 GMT

                    Il 14 Dic 2004, 21:43, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
> > In cinematica epicicli per tutti comprese le stelle ed ivi anche
> > la luna che ha in verita' le librazioni e non gli epicicli, per cui
> > non c'e' variazione del diametro apparente.

In effetti leggo sul Cook che fu inizialmente una valida critica
alla cosmologia eliocentrica di Copernico il fatto essa non
rappresenti i fenomeni cosi� bene come la cosmologia geocentrica.

Cook fa riferimento ai moti lunari ed al fatto che combinando
essenzialmente tre tipi di moto circolare ci si garantisce la
quasi eternit�. D'altra parte la luna � l'unico corpo del sistema
solare per cui la terra � davvero il centro. Sebbene sappiamo
che il sole ha effetti, vedremo quali. Quello che invece
apprendo da altre fonti pi� recenti � che in verit� il sistema
tolemaico barasse su un mucchio di punti circa i moti lunari.
C'� una certa confusione indubbiamente sull'argomento.
Comunque veniamo alle questioni scientifiche:

grazie al Cook distinguo che i moti rilevanti principali sono
il moto dei nodi, ovvero la linea di intersezione dell'orbita
lunare con l'eclittica. Si muove con un periodo di circa 18
anni, il cosiddetto periodo saronico noto fin dai babilonesi.
Poi che anche la linea che congiunge apogeo e perigeo � in
movimento e si muove con un periodo di circa 9 anni e mezzo.
Questo fu notato dagli ellenici. Ipparco not� poi un altro
moto detto di evezione (chiss� se ho tradotto correttamente).
Questo ho meno chiaro cosa sia, ma essenzialmente penso sia
un moto apparente dovuto alla nutazione. L'evezione, leggo,
dipende dalla differenza fra la longitudine della luna e
la longitudine del sole come sono viste dalla terra e dalla
longitudine media del sole. Infine c'� un'altro moto detto
variazione. Quest'ultimo dipenderebbe solo dalla differenza
fra la longitudine apparente del sole e la longitudine
apparente della luna. Di conseguenza non � osservabile durante
le eclissi. Sembra che soltanto Tycho Brahe sia stato in
grado di misurarlo.

Horrock seguendo Keplero nota che il moto della luna pu�
essere rappresentato come se avvenisse su un'ellissi la
cui eccentricit� varia nel tempo al variare della direzione
del semiasse maggiore nel piano dell'orbita. Newton sebben
riusc� a valutare qualitativamente tutti i moti lunari non
riusc� mai a venir completamente a capo delle osservazioni
e come risulta da altra fonte non ebbe mai l'audacia di
pubblicare nei principia tutti i risultati che trov�, e che
risultano quindi parzialmente incompleti. Negli appunti descrisse
un metodo di approssimazione che gli avrebbe permesso di
giungere probabilmente a risultati migliori, ma non svilupp�
interamente il metodo. Che anticipa pare di quasi un secolo i
metodo elaborati da Eulero ed altri.

Tornando ai crudi fatti. Fu Halley che nel 1693 si accorse di
una accelerazione della luna nella sua orbita studiando le
eclissi antiche. Parte dell'accelerazione viene dal cambio
secolare dell'eccentricit� dell'orbita terrestre, fu Adams
che comprese l'effetto di accelerazione causato dalla variazione
dell'ellitticit� dell'orbita terrestre. Ma si tratta solo di
una parte del fenomeno. L'altra parte come mi fece capire
Fabri nelle sue lezioni � la dissipazione mareale. Purtroppo
al tempo in cui scrive Cook, 1988 la misura della accelerazione
lunare mostrava un'incertezza tale da non permettere una
esatta individuazione della anomalia prevista da Adams.
L'importanza di questa misurazione essendo connessa con la
posizione di un limite sulla variazione della costante di
gravitazione universale. Questo punto qui non lo capisco.
Ma scusate non � possibile che le discrepanze fra i valori
misurati oggi e quelli estrapolati al passato siano dovuti
a variazioni della struttura interna della terra e della
luna o ad effetti secondari come l'azione di forze non
newtoniane, impatti di asteroidi ed altro, certo tutte cose
che saranno state studiate, ma Cook non ne parla minimamente.
L'altro genere di incertezza che ho evinto da questa lettura
e da recenti discussioni su cultura.classica.it � che in
effetti l'incertezza nella collocazione temporale delle eclissi
antiche non � questione da poco da dirimere.

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu Dec 16 2004 - 22:24:41 CET

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