Il 12 Dic 2004, 12:37, k.doenitz_at_email.it (Davide Campagnari) ha scritto:
> Tetis ha scritto
> Le cose funzionano piu' o meno cosi': come avete gia' detto, alla fine
> delle fusioni esotermiche (combustione del carbonio e dell'ossigeno e
> photodisintegration rearrangement) arriviamo ad nucleo composto
> essenzialmente di ferro (piu' tutti gli strati esterni "a cipolla", ma
> facciamo finta di niente). Alle temperature presenti (>3x10^9 K) il
> ferro puo' venire fotodisintegrato dai fotoni termici piu' energetici:
> la perdita di energia conduce ad un collasso del nucleo, che si
> addensa e riscalda.
Stai descrivendo quella che si chiama neutronizzazione,
lasciando da parte, per semplicit� gli elementi leggeri,
la loro sorte pu� essere schematizzata in termini di caduta
sul nucleo duro e scattering, che sia elastico ci credo ben
poco, ma questo rimbalzo pu� essere caratterizzato in modo
migliore una volta nota la fisica del nucleo di ferro ed i
fenomeni di neutronizzazione. Ora quello che non ho capito da quel
che dici � se questo processo, la neutronizzazione � esoenergetico
o endoenergetico. Da una parte infatti � chiaro che occorre energia
per avviare la formazione di un neutrone, ma dall'altro poi occorrer�
pur valutare se esistono effetti di stabilizzazione.
> Quando temperatura e densita' raggiungono determinati valori (vado a
> memoria, ma non sono completamente sicuro: 8x10^9 K e 10^7 kg/cm^3) ha
> luogo il "decadimento beta inverso", ovvero
> p + e --> n + \nu_e
> A questo punto devo dire una cosa che non ho ancora sottolineato: la
> maggior parte della pressione nel nucleo e' fornita dagli elettroni
> degeneri. Chiaramente, il decadimento beta inverso sottrae pressione
> (gli elettroni "spariscono") ed energia (i neutrini ne portano via).
> Ecco quindi che inizia il collasso, in quanto i neutroni ed i protoni
> non sono _ancora_ degeneri. Gli starti esterni si ritrovano quasi in
> caduta libera (in realta'... non proprio... ma non mi riesce di essere
> preciso ed al tempo stesso conciso).
>
> Ad una densita' nell'ordine dei 10^11 kg/cm^3 (vado sempre a memoria)
> i neutroni diventano degeneri, ed il collasso _del nucleo_ si arresta.
> Gli strati esterni sono ancora in "caduta libera": come ha detto
> Aleph, questi "urtano" contro il nucleo e l'onda d'urto che ne segue
> espelle l'envelope della stella (non e' del tutto vero... leggete piu'
> sotto). Durante questa fase possono nuovamente venire innescate
> reazioni di fusione a strati, ma soprattutto ci sono flussi di
> neutroni che portano alla formazione degli elementi pesanti tramite i
> processi r. Poi, se il nucleo rimarra' una stella di neutroni o
> collassera' ulteriormente, solo la massa lo decide...
Scusa l'ignoranza. Processi r.? Ovvero rapid? Corretto, si tratta
di processi di cattura neutronica veloce. E' combinando fissione
e processi r che si riesce a trasmutare il piombo in oro. Sbaglio?
E' forse poco conveniente, ma � stato fatto? Non � su questa base
che si cerca di pu� cercare di stabilizzare le scorie?
> Questo e' quanto, solo un pelino riassunto: tutta la fase del collasso
> e' in realta' molto delicata, bisogna distinguere il collasso omologo
> del nucleo esterno (velocita' inferiore a quella del suono) da quello
> non omologo del nucleo interno; anche l'onda d'urto e' un processo
> rognosetto, e dipende dalla massa del nucleo esterno, quello che
> collassa in modo omologo: e' questo che effettivamente si "scontra"
> con il nucleo interno e trasmette l'onda d'urto agli strati esterni...
> che io sappia, poi, tutte queste differenze vengono analizzate
> mediante simulazioni, e le simulazioni dipendono sempre dal modello
> che si usa.
Certo. Rimangono due curiosit� pressanti: i gamma ray burst che
si vedono per stelle molto massive quando vengono prodotti e
perch� arrivano prima della luce. Ho in mente due ipotesi ma non
trovo elementi in favore dell'una o dell'altra.
I) Avvengono nelle fasi di neutronizzazione, e prima del momento
in cui le onde d'urto possano dare luogo a fenomeni di termalizzazione
che riportano lo spettro nella regione del visibile, quindi quello che
vediamo � diluito nel tempo essenzialmente perch� i gamma ci mettono un
poco ad attraversare gli strati esterni, le "cipolle", come si chiamano
in modo pittoresco, e comunque passano pi� velocemente delle frequenze
pi� basse.
II) I gamma vengono prodotti ben pi� superficialmente per Bremmstrhalung
e sono effetto della rapidissima contrazione degli strati pi� esterni
della stella. I fotoni hanno una piccolissima massa in modo che vediamo
arrivare prima questi gamma estremamente energetici. E solo dopo i fotoni
nel visibile che hanno viaggiato pi� lentamente e sono prodotti dalle
onde d'urto. In verit� anche senza ipotizzare una massa si potrebbero
ipotizzare altri meccanismi di rallentamento dei fotoni soft per effetto
delle polveri.
Infine un'altra domanda: che tipo di esplosione ha dato origine
al sistema solare? Esistono dei modelli che siano riusciti a
collegare le abbondanze relative per gli elementi pesanti con
gli altri elementi osservativi per capire che tipo di stella e
che massa aveva/no l'/gli antenanato/i del sole?
> Davide Campagnari
>
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Received on Mon Dec 13 2004 - 16:43:44 CET