Re: Perche' il segno - nella definizione di en. potenziale ?

From: Danguard <danguard_robot_at_hotmail.com>
Date: Tue, 14 Dec 2004 12:06:37 GMT

In article <sXmvd.289463$b5.14101965_at_news3.tin.it>,
englishenglish_at_tin.it says...
>
> Danguard ha scritto nel messaggio ...
> >In article <bwZud.501926$35.21439045_at_news4.tin.it>,
> >englishenglish_at_tin.it says...
> >
> >> >U = -int(F . ds)
> >> [CUT]
> >>
> >> Temo che tu stia confondendo la funzione potenziale ( vedi nota 1) con
> >> l'energia potenziale.
> [...]
> Ma possiamo dimostrare che se il lavoro La,b dipende solo dagli estremi a e
> b cio� La,b = f(a,b) (il lavoro � funzione SOLO dei punto a e b) allora:
>
> f(a,b) = V(b) -V(a)

Questa V io ho capito che sia chiama *energia potenziale* (indicata da
me con U), essa ha le dimensioni di un lavoro [joule].

Invece, ho capito che il *potenziale* e' una cosa *diversa*
dall'energia potenziale, e si misura ad es. per il campo elettrico in
[J/C] (lavoro/carica), per il campo gravitazionale in [J/Kg]
(lavoro/massa).

Inoltre se ad esempio vedi la fisica di Feynman trovi che lui usa
l'integrale indefinito [*] sia per l'energia potenziale sia per il
potenziale, infatti secondo me questo e' in pieno accordo col fatto che
sono definiti a meno di una costante.
[* = 14.5 "Potentials and fields"]

Dan
Received on Tue Dec 14 2004 - 13:06:37 CET

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