Re: Chi tace *non* acconsente

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 11 Dec 2004 13:28:46 +0100

"CptKirk" <CptKirk_at_estranet.it> wrote in message
news:tl%td.486413$35.20795330_at_news4.tin.it...
>
> "Roberto Anglani" ha scritto:
>
> > perdonami ma cosa intendi per "vedere" i mesi del sedentario?
> > come fa l'astronauta a vedere il sedentario?
>
> Beh, diciamo che � una brutta semplificazione.
> Chiaramente se l'astronauta viaggia a velocit� molto alte si allontaner�
> da un osservatore pi� lento (o "fermo") e quindi non lo pu� vedere
> a lungo...se non ipotizzando un super telescopio (? o una
> videotrasmissione?).

Ma anche ipotizzando un supertelescopio (o una videotrasmissione) come
farebbe l'astronauta a vedere il sedentario (in precedente post parlavi di
sedentario che "vede" l'astronauta ma il problema e' analogo, anche se non
esattamente coincidente qualora l'astronauta ad un certo punto invertisse la
rotta per tornare indietro)?
Pensiamo alla videotrasmissione, io dico al tipo che vedo in video
conferenza "attento che c'e' un tipo dietro di te che sta per darti uno
scappellotto" e quello continua a starsene tranquillo, si prende lo
scappellotto e poi mi dice "se me lo dici a scappellotto arrivato che me ne
faccio dei tuoi consigli"?
Situazioni analoghe con i tipi che vedo vicini a me non succedono: quando
dico "attento al tipo dietro di te" quello si ripara subito ed evita lo
scappellotto. Sembra ci siano delle nette differenze fra "vedere" i tipi a
me vicini e "vedere" in videoconferenza i tipi a me lontani.
In precedente post ti parlavo di fotografie che l'astronauta scattava e poi
spediva al sedentario, in sostanza e' come se il sedentario vedesse
l'astronauta in videoconferenza. Proprio per questo ti avevo chiesto se
sapevi dire cosa vedrebbe il sedentario (sia durante l'andata che durante il
ritorno dell'astronauta) qualora non fosse valida la relativita' (cioe' se
fossero valide le trasformazioni di Galileo, se la luce si comportasse
esattamente come si comporta il suono). Ti chiedevo cioe' se sapevi
risolvere un problema di shift Doppler classico (ti ripeto che, risolto
questo, saremmo molto vicini a dire qualcosa di "concreto" sul paradosso dei
gemelli. Sostanzialmente saremmo vicinissimi a dire tutto quello che c'e' da
dire).

> Si potrebbe trovare un sistema pi� complicato
> (tipo distribuire vari osservatori lungo il tragitto e fare gli opportunui
> calcoli)...ma, appunto, sarebbe una complicazione.

Piuttosto che piu' "complicato" io direi che questo sarebbe piu' "completo".
Potremmo distribuire vari osservatori lungo il tragitto a distanze note
l'uno dall'altro. Potremmo fornire ogni osservatore di orologio, potremmo
"sincronizzare" tutti gli orologi. In sostanza potremmo costruire lo
spazio-tempo, cioe' il sistema di coordinate (spazio-temporali) che andremmo
ad utilizzare per descrivere gli oggetti in moto nel nostro riferimento.
Ma questo se volessimo dare una descrizione piu' "formale". Per capire il
paradosso dei gemelli potremmo anche semplicemente accontentarci di "vedere"
l'astronauta in videoconferenza (cioe' potremmo accontentarci di risolvere
il problema dello shift Doppler. Intanto, per semplicita', si potrebbe
iniziare dal caso classico (e questo io ti sto invitando a fare). Poi
dovremo anche interrogare la Natura per sentire cosa ha da dire lei, ma
intanto meglio risolvere il caso classico per capire bene quale domanda
vogliamo andare a porre alla Natura)

> Ciao!

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Dec 11 2004 - 13:28:46 CET

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