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From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Tue, 7 Dec 2004 13:00:18 +0000 (UTC)

         

                     Il 06 Dic 2004, 20:41, "all"
<domeniconi.a_at_libero.it> ha scritto:

> No, in quell'istante se l'astronauta vede sull'orologio fisso in B tc1 + 5
> anni, la stessa cosa che vede anche l'osservatore fisso in B. Tu invece mi
> stai dicendo che l'osservatore fisso vedrebbe tc1+pochi minuti. Per quale
> motivo dovrebbero vedere due cose diverse? E' un errore di trascrittura o
mi
> sfugge qualche cosa?

State considerando due situazioni differenti. Bruno sta pensando a
quella situazione in cui esiste un riferimento solidale con C il quale
ha un'estensione per cui ogni osservatore fra A, I e B puo' guardare in
ogni momento l'orologio del riferimento solidale a C che passa da quelle
parti. E vuole porre in evidenza il fatto che il riferimento AIB si
muove rispetto al riferimento solidale con C allo stesso modo come si
muove il riferimento solidale con C rispetto al riferimento AIB ovvero
con la medesima velocita' assoluta. Ad esser pignoli le due situazioni
non sono proprio simmetriche. Infatti per ottenere la stessa descrizione
simmetrica occorre numerare i metri sul riferimento di C in verso
contrario ai metri sul riferimento AIB. Ora uno degli aspetti
controintuitivi della relativita' e' che come il riferimento AIB
registra una differenza crescente a favore della gioventu' di C diciamo,
la stessa identica cosa registra il riferimento solidale con C a favore
della gioventu' di A, I e B. Qual'e' il retaggio di intuizione che ci fa
apparire strana questa situazione? E' il fatto che nel mondo newtoniano
il fatto che due eventi avvengano nello stesso momento e' una questione
ben posta ed assoluta. Non cosi' nel mondo della relativita' ristretta.
Fin qui il ruolo di difensore della bonta' delle tesi di Bruno che le
difendera' da se stesso, ora pero' devo dire che continuo a considerare
violentemente antididattico questo modo di procedere per sfida
dell'intuizione. In verita' quel che uno scopre leggendo libri come
quelli di Einstein, che qui sono stati spesso giudicati criticamente e'
che l'intuizione non viene mai sfidata. Si procede sempre passo passo
mettendo insieme i fatti noti e mai si puo' cercare di capire i passi
intermedi partendo dalle conclusioni. Quindi mi associo al consiglio di
leggere le dispense e di fidarsi dei propri ragionamenti che fino a
questo punto da parte di all sono stati in larga misura corretti. Bruno
vuole forse dimostrare la tesi che all non ha capito la relativita'
della simultaneita'? Se cosi' fosse trovo questo atteggiamento puramente
violento, orientato a generare confusione e senso di errore piuttosto
che fiducia nelle proprie argomentazioni e piacere della scoperta.
Oppure, aggiungo, e' solo che Bruno non ha capito la situazione
descritta da all.

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Received on Tue Dec 07 2004 - 14:00:18 CET

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