Il 29 Nov 2004, 20:38, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tieni presente che gli studenti universitari di fisica imparano
> qualcosa (ripeto: qualcosa) sull'eq. di Schr. solo al terzo anno.
> Chiunque pretenda di fondare l'insegnamento della chimica nella scuola
> secondaria su questo approccio e' semplicemente un cretino.
Si si e' verissimo. Ed anche all'universita' la chimica la insegnano, almeno
a Pisa,
con le magnifiche sconosciutissime funzioni d'onda, singoletti, tripletti,
regole di selezione, spin, principio di esclusione di Pauli, affinita'
elettronica,
elettronegativita', potenziali di ionizzazione, a me piaceva un monte, ma
non
significa che fosse comprensione quella che avevo all'esame. Poi dopo tutto
c'era per superare l'esame da superare una parte di cristallografia e di
sistematica, che era una tediosissima parte mnemonica, a me piaceva anche
questa tediosissima parte mnemonica perche' alle superiori avevo avuto un
docente che ci aveva insegnato la chimica del cemento spiegando tutti i
processi
industriali e le catene di reazione della cementificazione, ma non capivo
davvero
perche' quelle reazioni dovessero portare alla cristallizzazione, per non
parlare di
scienza con tutte le formule chimiche in notazione letterale per alcune
zeoliti, magnesiti,
alcuni graniti, alcuni basalti, ossidiane, porfidi, alabastri, gessi,
ardesie, serpentini,
fino ai durissimi materiali artificiali: gress per tutti. Avevo la
sensazione
che studiare fosse un'attivita' di registrazione. Adesso so che esistono
quelle
come la mineralogia, la chimica, la fisica applicata a questi argomenti, con
gli
anni, con gli anni dico e solo su qualche frammento di quest'immenso
scibile,
che non rimpiango di avere avuto modo di sorvolare, si sono accese
candeline.
Al primo anno. Alcuni saggi si lasciavano
chimica per il quarto anno.
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Received on Thu Dec 02 2004 - 23:34:55 CET