"all" <domeniconi.a_at_libero.it> wrote in message
news:31io1aF3c4tivU1_at_individual.net...
>
> > Sta di fatto che
> > se lui riteneva che anche A avesse a disposizione un orologio
> > sincronizzato
> > con quelli di I e di B allora sarebbe bastato semplicemente dire
> > "all'istante tin (cioe' quando sia l'orolgio di A che gli orologi di I e
> > di
> > B segnavano tin) A parte. Dopo 5 anni arriva da I e vede che in effetti
> > l'orologio di I segna tin+5anni, ma il suo orologio segna soltanto
> > tin+pochi
> > minuti.
>
> Non credo sia del tutto vero: siccome in precedenza ho riportato il caso
dei
> gemelli, e giustamente mi � stato fatto notare che ci sono accelerazioni e
> "sbatocchiamenti",con questo esempio ho eliminato il problema
> "accellerazione".
E' proprio questo che sto cercando di sottolineare: se elimini il "problema"
accelerazione elimini la sostanza del paradosso. Senza alcuna accelerazione
non puo' esserci alcun paradosso.
> Nel caso che dici tu c'� il tin viene rilevato alla
> partenza da A, quindi l'astronauta deve ancora accellerare.
Ok, ma l'astronauta potrebbe anche aver gia' accelerato cioe' l'astronauta
potrebbe passare per A essendo gia' in moto, legge il valore tin
sull'orologio fisso in A e setta il suo orologio a tin proprio nell'istante
in cui passa per A. Arrivato in B vede che il suo orologio segna tin+pochi
minuti mentre l'orologio fisso in B segna tin+5 anni.
Pero' la sostanza del paradosso dei gemelli non c'e' in quanto detto sopra.
La situazione descritta sopra e' perfettamente simmetrica (e sara' sempre
simmetrica finche' non si fara' intervenire alcuna accelerazione). Il tipo
fisso in A vede passare l'astronave (che immaginiamo lunghissima) e quando
l'orologio del tipo fisso in A segna tin+pochi minuti egli vede che
l'orologio fisso con il punto dell'astronave che si trova li' dove e' lui
segna tin+5 anni (questo se, come deve sottintendersi, l'astronauta, quando
fissa il suo orologio a tin, da' anche il via alla procedura di
sincronizzazione di tutti gli orologi fissi nell'astronave e se tanto
sull'astronave quanto sul riferimento di A,B e I viene scelta la
sincronizzazione standard). Cioe' qualsiasi ragionamento facesse
l'astronauta per concludere "io sono invecchiato meno del tipo fisso in A"
potrebbe pari pari ripeterlo il tipo fisso in A concludendo "io sono
invecchiato meno dell'astronauta" (nel tuo esempio originale l'astronauta,
quando arriva da I, conclude "io sono invecchiato meno del tipo fisso in B"
ma allo stesso tempo, e per gli stessi motivi, il tipo fisso in B potrebbe
concludere "io sono invecchiato meno dell'astronauta").
Il paradosso dei gemelli afferma altro (cioe' li' non viene descritta una
situazione perfettamente simmetrica): a fine viaggio (quando G1, dopo
accelerazione, torna da G2) G1 afferma "io sono invecchiato meno di te" e G2
concorda con G1 e dice "tu sei invecchiato meno di me"
> E' semplicemente questo che volevo nel mio esempio: che
> tutte le misure avvenissero tutte in condizioni di moto rettilineo
uniforme.
Questo l'avevo capito, e io inizialmento avevo detto che descrivendo una
situazione del genere si "nasconde" la sostanza, poi mi sono corretto
dicendo che la sostanza non e' nascosta ma proprio non c'e'.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Dec 06 2004 - 13:25:13 CET