Il 05 Dic 2004, 00:28, "Govny" <govonid_at_tin.it> ha scritto:
> ho recentemente sentito parlare di questa teoria scientifica che, partendo
> dal principio di indeterminazione, cerca di riprodurre i risultati della
> meccanica quantistica seguendo una strada diversa. In particolare mi
sembra
> di aver capito che cerca di spiegare lo strano comportamento
> dell'infinitamente piccolo in base alla sua interazione con il "zero point
> field" il quale nasce come conseguenza appunto del principio di
> indeterminazione. Pare che usando questa teoria sia gi� stato possibile
> spiegare perch� l'elettrone, nel suo satto fondamentale non irradia e
quindi
> l'atomo � stabile (esso si troverebbe in una sorta di equilibrio tra
> emissione e assorbimento dal ZPF). A me sembra una teoria interessante,
per�
> non ne ho mai sentito parlare in questo NG. C'� qualcuno che sa dirmi
> qualcosa di pi� a riguardo?
Se cerchi e trovi in biblioteca il libro di Marco Roncadelli
e di Antonio Defendi dal titolo "I cammini di Feynman" della
collana "Quaderni di fisica teorica" e quindi vai a pagina 121
trovi alcune pagine molto chiare su questo punto di vista.
Nel libro in inglese edito nella collana Wiley Classics Library
"Techniques and application of Path integration" al capitolo
nove trovi l'origine storica di questa formulazione.
I problemi aperti relativi a questo punto di vista sono molteplici:
I la teoria � non relativistica.
II la teoria � problematica in rapporto con la critica di Bell
alle teorie a variabili nascoste di tipo Bohmiano. In
particolare � problematico e fonte di accesi dibattiti
se sia o meno possibile compendiare EPR in questo schema.
III i sistemi fermionici richiedono una trattazione ad hoc.
Riguardo al I punto si pu� obiettare che anche la teoria di
Feynman � non relativistica nella sua costruzione, ma pu� essere
espressa in modo covariante.
Riguardo al II punto uno dei pi� accesi sostenitori della possibilit�
di compendiare EPR � Accardi. Matematico romano poco citato e molto
contestato.
Riguardo al punto III la risposta dei sostenitori di questo metodo �
che la teoria � ancora in una fase embrionale ma che con il tempo le
difficolt� si aggiusteranno.
Il mio personalissimo punto di vista � che lo sviluppo coerente di
un punto di vista lagrangiano classico conduca alla teoria della
coomologia e che da qui si vada naturalmente alle estensioni note
ai teorici di stringa. In questo modo non si ha necessit� alcuna
di introdurre un rumore ad hoc, e non si ha necessit� alcuna di
fare ipotesi sullo ZPF, questo � deducibile da un punto di vista
teorico ed osservabile sperimentalmente. Il nesso fra ci� che
possiamo ipotizzare al riguardo e ci� che possiamo osservare
� un problema di teoria dell'informazione e di logica combinatoriale
in spazi operatoriali. La difficolt� sta nell'individuare
fra le estensioni possibili quella che da ragione dei fenomeni
osservabili e nell'individuare osservazioni che consentano di
restringere il campo delle estensioni pensabili. Nel frattempo
se si assume che questo punto di vista globale sia corretto
si pu� tentare di sviluppare i parziali. Ed in particolare
capire meglio la questione della non localit� intrinseca
allo schema non relativistico che per una teoria che si
propone come semplice sviluppo dell'intuizione classica
� uno scoglio non indifferente. Eccetto per Accardi che
ritiene che non ci siano affatto problemi e sostiene la
tesi che una teoria classica __locale__ con l'ingrediente
stocastico possa violare le disuguaglianze di Bell.
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Received on Mon Dec 06 2004 - 14:07:04 CET