Il 23 Nov 2004, 11:48, piercarloboletti_at_tiscali.it
(Piercarlo) ha scritto:
> Ciao a tutti!
>
> Mi sto leggendo in questi giorni "Entanglement" di Amir Aczel... e la
> mia fantasia ha cominciato a volare! :-)
> So gi� che qualcuno si arrabbier� per quello che sto per dire ma...
> non non me ne frega niente. Non essendo un fisico posso rischiare
> anche qualche figuraccia! :-)
> La prima domanda che fa venire in mente sta faccenda �: ma lo
> spazio ESISTE? O meglio: esiste in una UNICA FORMA?
> A giudicare da quello che succede mi sembra proprio di no. E allora
> seconda domanda: pu� esistere in una forma "bosonica" (magari lo
> stato precedente il big-bang) in cui tutti i punti dello spazio collassano
> in un unico punto e quindi la relativit� (ristretta o generale che sia)
> cessa di avere senso perch� cessa di esistere l'ambiente in cui �
> valida?
> E pu�, lo stesso spazio, esistere in una forma "fermionica" in cui ogni
> punto � distinto ed escludente gli altri e la cui forma sarebbe quella
> normale conosciuta (post big-bang) in cui, esistendo il suo ambiente
> di validit�, esiste pertanto anche la relativit� con tutte le sue
> specificit�?
> Datemi pure dello scemo ma una risposta in merito sarebbe
> veramente graditissima!
Ti faccio rispondere prima da Yuri Manin.
"Se addottiamo l'idea che un punto dello spazio
tempo � un'idealizzazione del "pi� piccolo evento possibile",
allora siamo inevitabilmente condotti alla necessit� di
considerare ancora altri modelli geometrici man mano che
la nostra conoscenza di tali eventi aumenta. Per esempio,
l'azione di assorbire un fotone � lungi dall'essere completamente
caratterizzata indicando il punto del Mondo in cui esso occorre
dobbiamo indicare l'energia e la polarit� del fotone. Ne la posizione
di un elettrone sulla sua linea d'universo determina completamente
il suo stato--la direzione del suo spin deve essere indicata.
Poi ti aggiungo questa risposta personale. Sperando di non incocciare
in una pessima figura. Manin � certo un termine di paragone impegnativo.
Ed il discorso potrebbe proseguire: n� l'effetto di emissione
ed assorbimento di un fotone da un cristallo per effetto Mossbauer
può essere
caratterizzato dicendo il punto del mondo nel quale questa emissione
� avvenuta ed il punto del mondo nel quale l'assorbimento avviene,
occorre dire dove e come il fotone � stato misurato e come il cristallo
era stato preparato. E se i fotoni emessi in un esperimento sono due
ed entangled l'azione di assorbire un fotone � lungi dall'essere
descritta dicendo il punto del mondo dove l'assorbimento avviene,
e nemmeno basta conoscere questi dati relativamente all'altro fotone,
per descrivere l'azione di emissione ed assorbimento dei due fotoni,
occorre ancora sapere come quei fotoni sono stati prodotti.
> Ciao!
> Piercarlo
>
> --
>
>
> questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
> http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse_at_newsland.it
>
--------------------------------
Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Wed Nov 24 2004 - 17:53:50 CET