Tetis ebbe a scrivere:
> E come si chiamava la cinquantunesima aggiunta da Esiodo?
caspita, non lo so.
> Chi svolge la funzione di M chi di K? Con una M diagonale, una
> K tridiagonale ed un limite tutto da capire. A me sembra che
> potremmo vedere il problema come caso limite di masserelle legate
> da molle vicine
Infatti. Scrivendo le derivate secondo come differenze finite, il
problema si trasforma in un ensamble di oscillatori. M e' la matrice
simmetrica associata al blocco delle derivate temporai, K a quelle
spaziali. La condizione sugli autovalori diventerebbe |K-w^2*M|=0,
con delle condizioni aggiuntive che i due oscillatori in testa e in
fondo alla corda non oscillino affatto.
Michele
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Received on Sun Nov 21 2004 - 12:12:57 CET