Il 18 Nov 2004, 16:17, "Mino Saccone" <mino.saccone_at_eidosmedia.com> ha
scritto:
>
> Se invece di un cinese, che vede la stessa circonferenza che vedo io, il
mio
> corrispondente fosse un selenita o un andromediano credo che per trovare
qualche lunghezza
> riproducibile dovremmo affidarci a conoscenza piu' raffinate di quelle del
'400. P.es
> lunghezza di una particolare riga dello spettro di un particolare elemento
chimico,
> distanza tra gli atomi di un particolare cristallo, lunghezza di Planck
etc...
>
> Saluti
>
> Mino Saccone
Velocita' della luce e comunicazione alla velocita' del pensiero
supposta maggiore di c pero' costante. Metodo induttivo.
Se assumiamo di riuscire a comunicare la nozione di numero
intero e di angolo gli proponi di costruire una base triangolare
equilatera sul loro pianeta con un assegnata somma di angoli
interni espressa in termini di un angolo giro piu' sue frazioni.
Gli proponi di costruire un oggetto rettilineo che abbia una
lunghezza che entra un tot di volte nel lato del loro triangolo.
Visto che comunicate alla velocita' del pensiero gli proponi di
farti dire quanto tempo impiega un loro sasso a toccare il loro
pianeta, facendogli fare due comunicazioni: una al momento del
rilascio, l'altra al momento del contatto. Da questo calcoli la densita'
di massa del loro pianeta moltiplicata per il fattore:
[1 - (v_rel)^2]. Dove v_rel^2 e' la velocita' relativa fra il tuo
pianeta ed il suo. Io considero che la velocita' di trasmissione
del pensiero possa essere maggiore della velocita' della luce e
pero' modulata in modo che le comunicazioni avvengano nei
due versi secondo linee parallele ad una linea data nel diagramma
spazio temporale di uno dei due. Questa linea sara' la congiungente
Ora gli proponi di misurare il tempo di andata e ritorno della
luce su una base di lunghezza L/k dove L e' la base del loro
triangolo e k e' un numero intero e di fartela comunicare
con il solito metodo. Questo fissa il valore di
L^2 * (1 - v_rel^2). Questo ti permette di calcolare il valore esatto
dell'accelerazione di gravita' su quel pianeta. Infatti i fattori correttivi
dovuti alle contrazioni si elidono. Ora chiedi il rapporto fra il tempo
che ha impiegato il sasso a toccar terra ed il tempo impiegato dalla
luce a percorrere il lato del triangolo avanti ed indietro. Da questo
calcoli la lunghezza della sbarretta. Ora chiedi quanto vale il rapporto
fra l'altezza della sbarretta ed il soggetto misurante. Puntando sul fatto
che
da lui le costanti valgono quanto qui (sara' vero) hai una prima misura
di confronto. Non so ancora se questa misura e' invalidata dal principio
di equivalenza, devo rifletterci meglio.
Secondo il grado di precisione delle misure si possono ideare
esperimenti piu' sofisticati come misurare il rapporto fra tempo
di percorrenza della luce di un equatore a due quote diverse.
Oppure lo sfasamento fra due orologi a due quote diverse.
Pero' occorre sempre una comunicazione che coinvolga g.
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Received on Thu Nov 18 2004 - 20:10:18 CET