Mezzomatto ha scritto:
> Penso che Ph:F., da pignolo qual era, regolasse il proprio orologio
> sull'ora locale, non pensando minimamente agli effetti cumulativi
> dello scarto giornaliero. In effetti a lui interessava l'ora locale
> per poter prendere i vari mezzi di trasporto programmati.
Appunto: non avrebbe dovuto accorgersi che il suo orologio era
sistematicamente avanti 18 minuti al giorno sul tempo locale?
> Infatti si possono celebrare due capodanni a distanza di 24 ore l'uno
> dall'altro, semplicemente spostandosi dalle Figi alle Samoa, o da
> Providenija (la citt� pi� orientale della Siberia orientale) a Nome
> (Alaska).
Certo, questo e' noto.
Ma il protagonista di Eco coltiva ben altre idee:
"Ma certo, padre Caspar glielo aveva ben detto, l'Isola che egli
vedeva davanti a se' non era l'Isola di oggi, bensi' quella di ieri.
Al di la' del meridiano c'era ancora il giorno prima! Poteva
attendersi di vedere ora, su quella spiaggia, che era ancora ieri, una
persona che era discesa in acqua oggi? Certamente no. Il vecchio si
era immerso nel primo mattino di quel lunedi', ma se sulla nave era
lunedi' su quell'Isola era ancora domenica, e quindi egli avrebbe
potuto vedere il vecchio che vi approdava solo verso il mattino del
suo domani, quando sull'Isola fosse, appena allora, lunedi'...
"Devo aspettare sino a domani, si diceva, E poi: ma Caspar non puo'
aspettare un giorno, l'aria non gli basta! E ancora: ma sono io che
debbo aspettare un giorno, lui e' semplicemente rientrato nella
domenica non appena ha varcato la linea del meridiano. Mio Dio, ma
allora l'Isola che vedo e' quella di domenica, e se ci e' arrivato di
domenica, io dovrei gia' vederlo! No, sto sbagliando tutto. L'Isola
che vedo e' quella di oggi, e' impossibile che io veda il passato come
in una sfera magica. E' la' sull'Isola, solo la' - che e' ieri. Ma se
vedo l'Isola di oggi, dovrei vedere lui, che nello ieri dell'Isola c'e'
gia', e si trova a vivere una seconda domenica... Che poi, arrivato
ieri od oggi, dovrebbe aver lasciato sulla spiaggia la campana
sventrata, e non la vedo. Ma potrebbe anche averla portata con se'
nella boscaglia. Quando? Ieri. Dunque facciamo conto che quella che
vedo sia l'Isola di domenica. Devo attendere domani per vedere lui che
vi arriva di lunedi'...
[...]
"Ora, doveva davvero imparare a nuotare e raggiungere l'Isola. Non
tanto per ritrovare qualche spoglia di padre Caspar perduta nelle
pieghe del passato, ma per arrestare l'orrido incedere del proprio
domani."
--
Elio Fabri
Non c'e' problema? Ma come parli, Guerrieri? Ma sei impazzito? Dopo
"non c'e' problema" ti rimangomo tre passaggi: "un attimino",
"quant'altro" e "piuttosto che" nell'immonda accezione disgiuntiva. A
quel punto sei maturo per andare all'inferno, nel girone degli
assassini della lingua italiana.
Received on Tue Aug 16 2011 - 21:28:46 CEST