Elio Fabri wrote:
> A seconda del materiale, la luce puo' avere caratteristiche diverse,
> essere piu' "calda" o piu' "fredda".
> In tutti i casi presenta uno spettro continuo nel visibile, piu'
> alcune righe che credo siano quella del mercurio (che emette anche nel
> visibile).
Nei tubi piu` vecchi, lo spettro e` praticamente continuo, con un po' di
righe, per lo piu` del mercurio, come dici tu, piu` eventualmente una
aggiunta con un fosforo per correggere la sensazione di colore.
Nei tubi piu` moderni, lo spettro e` sostanzialmente a righe (in realta`
abbastanza larghe e con una parte continua piu` bassa). Le lampade di
minore qualita` hanno tre righe principali (tre materiali fluorescenti),
le cui ampiezze e posizioni determinano la temperatura di colore che
l'occhio percepisce (ma con uno spettrometro viene tutto diverso).
Le lampade di migliore qualita`, per ottenere una luce piu` naturale,
aggiungono delle ulteriori righe, fino a un massimo di 5. Qui si possono
vedere un po' di spettri di lampade varie:
http://www.gafonline.it/gafonline/articoli/camera/Tabella.htm
> Una differenza importante rispetto alle lampade a incandescenza e' che
> le oscillazioni d'intensita', dovute al fatto che il tubo e' alimentato
> in corrente alternata, sono piu' ampie: un tubo fluorescente passa da
> zero emissione a un massimo, con frequenza di 100 cicli al secondo
Stanno sempre piu` prendendo piede i ballast elettronici anche per i
tubi "normali" (non solo per i compatti a basso consumo), e in questo
caso l'alimentazione e` a qualche decina di kilohertz. Anche in questo
caso la luce varia di intensita`, ed era stato proposto di modulare
queste oscillazioni per portare informazioni (ad esempio nei musei per
avere una guida elettronica che racconta quanto si sta vedendo).
Ciao
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Tue Oct 26 2004 - 18:11:37 CEST