Re: Dubbi sulla costante gravitazionale
"Aleph" <nospam_at_no_spam.com> ha scritto nel messaggio
news:cltbq6$vah$1_at_news.newsland.it...
> > Prendi una scatola vuota, di peso P, e con pareti
> > interne riflettenti.
> > Riempila di luce, chiudila e pesala: il suo peso
> > sar� ora
> > P + ( E / c^2) g
> E/c^2 ha le dimensioni di una massa d'accordo, ma non � uguale a una massa
> bens� al rapporto p/c.
non capisco bene la tua critica: sai bene che se a un corpo
fermo diamo l'energia E tenendolo fermo, la sua massa
aumenta della quantit� E /c^2; ora, riempire la scatola di
fotoni non � forse darle energia? S�! Dunque la scatola piena
di luce ha una massa maggiore di quando era vuota.
Se a questo punto consideri il principio di equivalenza
(anche solo nella forma debole suggerita dagli esperimenti
di Eotvos-Dicke) devi concludere che anche la massa
gravitazionale della scatola � aumentata della stessa
quantit�, E/c^2 .
E' quindi lecito dire che il peso della scatola � aumentato
della quantit� (E g / c^2) , se (cosa naturalissima)
definiamo la forza peso come il prodotto della massa
gravitazionale per il vettore intensit� di campo g
(in analogia con la forza elettrica su una carica).
> I fotoni, a quanto ne sappiamo oggi, hanno massa nulla e quindi,
> semplicemente, i loro effetti gravitazionali non possono essere
> considerati in alcun modo all'interno della teoria gravitazionale di
> Newton, che si applica unicamente ad oggetti dotati di massa.
se � la famosa incompatibilit� tra gravitazione newtoniana
e relativit� ristretta che ti disturba, tranquillizzati:
ho forse usato la teoria di Newton ? Quella per me non esiste
proprio, se non nei libri di storia. Ho usato, se mai, l' approssi-
mazione newtoniana della teoria di Einstein, che � cosa ben
diversa. Problemi concettuali non ne vedo.
> Che poi il calcolo esatto del redshift gravitazionale in condizioni di
> campo debole possa essere approssimato con argomentazioni simili a quella
> che hai proposto � vero ma � comunque un'operazione inconsistente.
"inconsistente" � una parola molto forte, io non credo
che un' approssimazione sia qualcosa di inconsistente:
� semplicemente un' approssimazione. Se le formule
einsteiniane si riducono a quelle di Newton in certi
casi particolari, resta vero che il quadro concettuale
continua a essere einsteiniano anche in quei casi,
e _non_ diventa mai newtoniano: non dobbiamo
confondere una teoria con le sue formule.
Tra l'altro, l'argomentazione che ho proposto a Noquarter
sta alla base del famoso dibattito Bohr-Einstein
sulla relazione di indeterminazione energia-tempo (congresso
Solvay, 1930: peso della scatola piena di luce). Se fosse
inconsistente pensi che quei due (e tutti i fisici dopo di loro)
non se ne sarebbero accorti?
La morale del discorso � semplice:
se facessimo in un laboratorio la pesata che descrivevo a
Noquarter, troveremmo proprio il risultato che ho detto.
Ciao,
Corrado
Received on Mon Nov 01 2004 - 02:37:35 CET
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