Re: Sulla corrente di quantità di moto
Il giorno martedì 28 gennaio 2020 20:48:02 UTC+1, Elio Fabri ha scritto:
> Come fisici useremo degli "infinitesimi" che sono in realtà lunghezze,
> aree, volumi molto piccoli rispetto alla scala macroscopica ma ancora
> molto grandi rispetto alla scala atomica.
E' interessante il fatto che in matematica, specialmente nella didattica, c'è una corrente teorica, l"Analisi non standard", che recupera il concetto di infinitesimo dx e introduce i numeri "iperreali" del tipo x+dx
> questa come una densità superficiale di forza: per ogni elemento dS
> della superficie di separazione sarà definita una forza "infinitesima"
> dF, dipendente dall'area dS e dal suo orientamento definito dal
> versore n della normale, diretta a A a B.
Quindi la superficie, aperta o chiusa, è centrale nelle definizioni che seguono
> Consideriamo un punto P e due elementi di superficie dS1, dS2 per P,
> coi loro versori normali n1, n2. Siano dF1, dF2 le corrispondenti
> forze.
qui c'è il problema del verso dei versori, immagino che questo determini il segno del flusso
> dipende da n, ossia Tn = pn con p costante in P per ogni n".
> Se p>0 si chiama "pressione", se p<0 invece |p| si chiama "tensione".
se T, visto che manda vettori in vettori, può essere espresso come matrice, allora p è una autovalore?
> Nota storica e conclusiva di questa puntata: tutto questo ai miei
> tempi (1948-49) si studiava a Meccanica Razionale, corso del secondo
> anno. Ora non so.
Nel 1969 siamo riusciti a sostituire l'esame di Meccanica degli ingegneri, il cui titolare era Sobrero (creatore del CISM a Udine e amico di Palacios, "Luminare" ;-) spagnolo a sua volta nemico di Einstein). Al suo posto ho studiato "Meccanica Razionale" con Rimini, poi mi sono laureato con Ghirardi: mi è mancato Weber per collezionare la GRW...
Furio P.
Received on Tue Jan 28 2020 - 22:28:29 CET
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