Luigi Loreti wrote:
> Pulse Width Modulation. Per ottenere una scala di grigi, gli specchi
> vengono "accesi" per un periodo di tempo proporzionale al livello del
> grigio.
> In effetti, gli specchi riflettono la luce di un angolo di + o - 10�,
> quindi mandano la luce riflessa o sull'obbiettivo per essere
> proiettata o su di uno stop.
Ok... non avevo interpretato l'acronimo!
> Vero, considera che ogni chip (1024x768) costa circa 500$..
Gulp...
> Poi c'� tutta l'elettronica di scaling e deinterlacciamento, ma oggi
> con i chip Genesis o Pixelwork sono diventati molto economici.
> Beh, l'oggetto � creare ologrammi in tempo reale, partendo da immagini
> stereo.
Non ho capito cosa intendi per immagini stereo: non gli "originali", che
come dici sotto (e come � plausibile) devono essered ei veri e propri
modelli 3d...
> Bisogna calcolarsi l'ologramma che produrrebbe l'oggetto su di una
> lastra fotografica, calcolarsi cio� l'interferenza prodotta dal
> raggio di riferimento e dal raggio riflesso dall'oggetto.
> Avendo una descrizione tridimensionale della scena o dell'oggetto, si
> pu� calcolare l'ologramma, cio� calcolarsi per ogni punto ( o pixel)
> dell'ologramma l'interferenza prodotta tra tutti i punti della scena
> .. (non � difficile ma comporta un sacco di calcoli).
Immagino...
> L'ologramma quindi non � altro che un "modulatore" di luce, nel senso
> che proiettandoci attraverso o per riflesso una luce coerente, questa
> viene "modulata" in fase ed ampiezza rigenerando l'immagine originale.
Ok, qualche rudimento sugli ologrammi ce l'ho...
> Ora, se invece di proiettare luce coerente "dentro" l'ologramma, si
> modula un raggio laser come un raster tv, e lo si modula in modo che
> la fase e l'ampiezza per ogni pixel corrispondano a quelli emessi da
> quell'ologramma, il gioco � fatto ( pi� o meno..)
Sembra facile a dirsi...
> Per modulare in fase un raggio laser esistono numerosi metodi, uno
> dei quali usa il DMD come modulatore spaziale. Il raggio laser
> (opportunamente espanso e collimato) riflesso dal DMD avr� una fase
> ed un'ampiezza proporzionale alla somma delle fasi riflesse dai
> singoli specchi (ogni specchio aggiunge un contributo di fase
> dipendendente dalla sua posizione nel DMD).
> In questo modo � "come" se facessi una lente a fuoco variabile, se
> consideri che comunque una lente sottile � un modulatore di fase, per
> cui focalizzi il raggio laser in un punto nello spazio.
>
> O meglio, hai una immagine reale di un punto luminoso localizzato
> nello spazio.
> Fondamentalmente l'ologramma di un punto.
>
> Tutti questi punti "rasterizzati" formano quindi una immagine
> olografica tridimensionale.
>
> Pi� o meno, a spanne.
Pi� o meno credo di aver capito, e ci� che non ho capito suppongo non
sia da spiegarsi su un ng...
Per� vorrei ancora farti alcune domande: dove stai facendo questo tipo
di lavoro (privato, unviersit�...)? E' l'avanguardia delle tecnologie
per creare immagini tridimensionali "animate", o c'� di
meglio/equivalente? E a che punto siamo? Cosa si riesce a riprodurre e
con che qualit�? Hia qualche link interessante da segnalarmi?
La cosa mi affascina molto, se non si fosse capito...
Ciao
Giacomo
Received on Wed Oct 13 2004 - 15:33:29 CEST
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